lunedì 4 novembre 2013

La scuola al tempo dei nonni

Nella Scuola "G. Rodari" le classi terze hanno utilizzato la "macchina del tempo" e sono tornate al lontano, ma non troppo, 1940 poco prima della seconda guerra mondiale.

Le cose allora erano molto diverse:

  • i banchi erano di legno con il piano inclinato
  • il banco aveva ai lati due buchi per il calamaio
  • si scriveva con il pennino
  • la cartella era di cartone o di tela
  • i quaderni erano piccoli e avevano dentro la carta assorbente
  • c'era un solo libro, e non l'avevano tutti, ed era in bianco e nero
  • nelle classi c'erano 40-50 e a volte 60 alunni
  • i bambini non usavano la mano sinistra per scrivere, era vietato
  • c'era il banco del "somaro" e i bambini, se si comportavano male o scrivevano male, venivano puniti (cappello d'asino, dietro la lavagna, in ginocchio sui ceci,...)
Le maestre ci hanno fatto provare a scrivere con il pennino, è stato veramente difficile perchè la punta è delicata e non si deve premere:



Alla fine del nostro "tuffo nel passato" abbiamo realizzato questo bellissimo cartellone utilizzando fotografie e testimonianze del passato (Fonti storiche):





Al termine della lezione abbiamo anche visto un video realizzato da un'insegnante molto brava che ha raccolto varie documentazioni sulla scuola di Albignasego nel passato facendo interviste e raccogliendo informazioni da ex-alunni ed ex-maestri. Lo alleghiamo di seguito in modo che tutti possiate vederlo!

BUONA VISIONE!!!

3 commenti:

prof G ha detto...

Ciao,mi chiamo Yari e oggi è il primo giorno che partecipo al laboratorio del giornalino.Quella del giornalino mi sembra un' iniziativa molto interessante per quelli a cui piace scrivere racconti di tutti i generi.Per il momento è tutto.
Ciao!

Unknown ha detto...

Davvero molto interessante. Complimenti agli alunni e alle loro maestre

prof G ha detto...

Un lavoro bellissimo! Ho proposto il video alla mia classe serale, terza media per adulti: tutti hanno ripescato qualche ricordo personale, e hanno trovato diversi motivi di interesse per studiare la storia… Bravissimi.