sabato 29 giugno 2013

Premiazioni Biblioteca a.s. 2012-2013

Con questo testo  Anna Zampieri della classe I C si è distinta nel concorso promosso dal "Progetto di Educazione Stradale rivolto alle classi prime: un traffico a misura d’uomo per una 'Città ideale'. Scrivi un nuovo finale per la fiaba di Gianni Rodari Il pifferaio e le automobili"

Da lì a un  momento… le macchine cominciarono ad accendere i motori e si avviarono verso il ponte non molto lontano dalla città. Quando arrivarono sul ponte, questo cominciò a sgretolarsi e le macchine caddero nel fiume una alla volta. I cittadini all’inizio erano molto felici, perché pensavano ai loro bambini e alla loro salute. I bambini erano spensierati e passavano giornate intere a giocare, ballare e cantare nelle piazze che erano state decorate e colorate come parchi gioco. Passato un bel po’ di tempo in cui tutto sembrava funzionare bene, i cittadini si stancarono di non avere più le loro auto, perché ogni giorno gli uomini arrivavano in ritardo al lavoro, mentre le donne erano stanche di portare a mano la spesa, in quanto era molto pesante e a volte dovevano fare molta strada a piedi per tornare a casa. Allora il sindaco fece chiamare nel suo ufficio il pifferaio magico e gli disse di trovare un sistema per aiutare i suoi concittadini a risolvere questa situazione. Il pifferaio dopo lungo pensare si mise subito al lavoro e con il suo zufolo magico riportò indietro tutte le macchine che con una nota dolce cominciarono ad attaccarsi una vicina all’altra fino a diventare un bellissimo e lunghissimo treno. Il treno era molto colorato e aveva ventisette vagoni, uno era per il personale che faceva andare il treno, uno per le valige pesanti, un altro era un ristorante lussuoso con cibi di primissima qualità e avanti così fino ad arrivare all’ultimo vagone. Questo era riservato agli animali domestici che potevano viaggiare con il proprio padrone e anche farsi un bel bagnetto profumato, mangiare cibi deliziosi e giocare fra loro. Le macchine più brutte ed usate diventarono sempre più lunghe fino a trasformarsi in rotaie. Questo treno aveva la capacità di andare ad aria, quindi non inquinava e percorreva tutta la città accompagnando le persone in qualsiasi posto volessero andare, così nessuno arrivava in ritardo o portava pacchi troppo pesanti. La città diventò così bella, così pulita e così felice che il pifferaio decise di andarci a vivere. Aprì anche un negozio per strumenti musicali dove dava lezioni a coloro che erano appassionati di musica.



domenica 23 giugno 2013

Amicizia


Questa emozione molto sincera
Che viene dal profondo del cuore
ci lega l’una all’altra
Un legame d’amore…
una cosa unica,
speciale , meravigliosa
che rende esclusiva ogni persona
…l’amicizia


l'amicizia è come un ponte
sospeso sopra a un burrone
se i due estremi
non sono legati saldamente
il ponte è destinato a cadere
l'amicizia vera
è come  la cima di una montagna
difficile e faticosa da scalare..
ma quando ci riesci e
raggiungi la vetta
ti senti padrone del mondo,
capace di qualsiasi cosa,
in una sola parola... felice!



Anche se a volte però
Succedono eventi che
non ti saresti mai aspettato
che ti sorprendono
che ti sconvolgono
comunque vai avanti
perché con te
ci sono sempre
gli amici
che ti aiutano in qualsiasi momento…

L’amicizia non diminuisce
Con la distanza,
col tempo,
quando si soffre o si è tristi
perché è in questi momenti
che essa mette più profonde le radici.
È da queste cose che essa fiorisce…


Ho capito che
Ti voglio bene per quello che sei
Ti voglio bene per quello che mi hai dimostrato finora
Ti voglio bene per tutte quelle volte che ci sei stata per me
Ti voglio bene perché sei stata sempre al mio fianco quando avevo bisogno
Ti voglio bene e te ne vorrò per sempre
La nostra amicizia resterà per sempre un ricordo bellissimo!
Anna Minardi IIIF




domenica 16 giugno 2013

CHE RIDERE...



Dallo psicologo.
"Come mai è qui"?
"Non so, dicono che io abbia manie di grandezza, ma non è vero..."
"Mmm, si sdrai e mi racconti tutto dal principio".
"In principio era il Verbo.Poi creai il cielo e la Terra..." 





La mamma: "Andrea,come hai potuto dire a tua sorella che è un'oca? Vai subito da lei e dille che ti dispiace!"
"Lucia, mi dispiace che tu sia un'oca!"

Una signora molto snob va dal fruttivendolo, il suo barboncino inizia a leccare la frutta e il fruttivendolo scocciato le dice: "Signora le dispiacerebbe dire qualcosa al suo cane?   E lei: "Fufino, non leccare la frutta... non è lavata!                                                      

barboncino cane cartoon illustrazione



Un bignè all'altro: "Come mai sei felice oggi?"
"Sono diventato babà"


"Rilassati ragazzina! Anch'io ho gli esami e guarda come sono calmo! " 
"Bella forza! Lei è il professore!"     


giovedì 13 giugno 2013

Premiazioni Biblioteca a.s. 2012-2013

Vincitori interni del concorso “Il titolo imperfetto” promosso dal Giralibro per il 2012-2013

Premesso che la Commissione giudicatrice  ha adottato il criterio di non premiare chi già l’anno scorso si era distinto nel concorso del “Giralibro”, per dare ad altri la stessa opportunità, ha ora individuato i seguenti alunni:

per le classi prime il lavoro di Letizia Grosselle I F per la coerenza con la proposta contenuta nella consegna del concorso, per la chiarezza e linearità del testo che segue:

Titolo originale: Le guerre del mondo emerso II – Le due guerriere, di Licia Troisi
Titolo cambiato: Le guerre del mondo emerso II – Nelle Terre Ignote

Io cambierei il titolo del libro perché il viaggio nelle Terre Ignote sta alla base del libro, mentre lo scontro fra la prima guerriera (la protagonista) e la seconda guerriera è una necessità che si pone per la buona riuscita del viaggio e per la salvezza dei protagonisti. La seconda guerriera infatti è un ostacolo non molto diverso dagli altri, anche se più difficile da superare. Cambierei il titolo anche perché dopo la sua sconfitta la “seconda guerriera” non ha più grande importanza, mentre è il viaggio ad avere un ruolo molto più importante, poiché dalla sua riuscita possono dipendere la vita di molte persone, la sorte di un intero regno e quella della protagonista. Il viaggio è il filo conduttore del libro: i protagonisti partono dalla Marca dei Boschi fino alla casa di Sennar (grande mago ed eroe) che si trova nelle Terre Ignote, luogo diviso dal Mondo Emerso dal possente fiume Saar, da cui nessuno ha fatto ritorno.



Per le classi seconde ha vinto il lavoro di Cardella Annalisa II A per la coerenza alla consegna, l’originalità delle motivazioni, la scioltezza del testo che segue:

Il libro che ho letto si intitola Aiuto! La mia famiglia mi fa impazzire, ma per me il titolo non rispecchia la trama del libro, così lo cambierei in Come comportarsi con i genitori quando ti danno fastidio e non vuoi essere disturbato.
Anche se il titolo originale mi piaceva e mi aveva attirato molto, lo sostituirei. Pensavo infatti fosse la classica storia, che a me piace, che racconta di una ragazza con dei genitori irritanti, impiccioni e invadenti che non si vogliono mai fare gli affari loro, ma che la protagonista riesce a tenere a bada con metodi divertenti e originali che coinvolgono il lettore.
Ma quando ho iniziato a leggere il primo capitolo, ho capito che il libro non era strutturato come una storia. Era, invece, una specie di elenco che suggeriva risposte semplici ed adeguate, o pessime, da dare ai genitori per farli smettere di darci fastidio quando stiamo facendo qualcosa che ci interessa particolarmente e che non vogliamo che vedano. Sono rimasta molto stupita e il resto del libro l’ho letto solo per esercitarmi e non perché mi appassionasse leggerlo.
Il libro, ad esempio,era impostato così: un capitolo si intitolava “Cosa stai facendo?” e ti spiegava che non bisogna rispondere “Niente”, ma come risposta dire una frase completa che soddisfi i genitori tanto da non provocare altre domande.
Ecco perché io, se avessi la possibilità di modificare il titolo lo farei con: Come comportarsi con i genitori quando ti danno fastidio e non vuoi essere disturbato.


Per le classi terze si è distinto il testo di Pastore Eleonora III A per coerenza alla consegna, correttezza formale e linearità, come risulta da quanto segue:

Secondo me il titolo imperfetto è: Il mago di Oz
Come sappiamo, la storia parla del rocambolesco viaggio che Doroty deve affrontare per poter tornar a casa dopo che, a causa di un ciclone, lei e il suo canwe Toto vengono sbalzati in un luogo lontano e misterioso.
Durante l’atterraggio Doroty e Toto uccidono la Strega Cattiva dell’Est, così la Strega Buona del Nord le regala le Scarpette d’Argento della strega defunta.
Doroty esprime subito il desiderio di tornare in Kansas (dove viveva), ma la Strega Buona del Nord le consiglia di andare dal mago di Oz, perché lei non la può aiutare. Doroty si mette in viaggio e successivamente si uniscono a lei lo Spaventapasseri (che desidera un cervello), il Boscaiolo di Latta (che vorrebbe un cuore) e il Leone Codardo (che sogna il coraggio).
Dopo molte avventure Doroty e i suoi amici arrivano nella terra di Oz, dove si scopre che il Mago è solo un comune mortale, ma riesce ad esaudire lo stesso i desideri dei suoi amici e costruisce una mongolfiera per poter tornare con lei negli Stati Uniti. Le cose purtroppo non vanno come dovrebbero e il mago parte da solo. Doroty si ritrova così al punto di partenza e sconsolata chiede aiuto alla Strega del Sud, la quale le dice che ha sempre posseduto lo strumento per tornare a casa e cioè le Scarpette d’Argento che la possono portare dovunque lei desideri.
Pertanto io intitolerei questo libro: Doroty e le magiche Scarpette d’Argento.
Ho trovato sconcertante che Doroty abbia dovuto Affrontare un viaggio avventuroso e difficile quando aveva la soluzione a portata di mano anzi a portata di PIEDE.



mercoledì 12 giugno 2013

PROBLEMI TECNICI



E'evidente che nel post "Come un pittore" c'è qualche problema tecnico. Cercheremo di risolverlo...abbiate un po'di pazienza.


Ora le immagini si vedono... erano andate un po' in vacanza.
Grazie follower che ci segnalate gli inghippi.

domenica 9 giugno 2013

Come sono cambiati prof e compagni!


La vita è un cambiamento, la vita è un movimento verso l'incognito, la vita è in continuo mutamento.
Ormai sono alla fine del terzo anno delle medie e guardando indietro negli anni noto le metamorfosi avvenute in noi alunni, compresa me stessa, e anche nelle prof.

In prima le prof mi sembravano dell’entità che venivano da un altro mondo parallelo al nostro e che se sbagliavi una verifica o non facevi i compiti ti potevano incenerire con lo sguardo, oppure metterti un bel quattro sul libretto, oppure potevano mandarti dal preside in pochi secondi. Ero terrorizzata allo stato puro!
Ma con il passare degli anni ho capito che non sono esseri alieni, anzi sono persone normali che abitano sul nostro stesso pianeta, senza super poteri, con un cuore enorme e con una pazienza STRATOSFERICA!

venerdì 7 giugno 2013

Come un pittore

Osservate con attenzione...

ma che succede? 

I bambini della scuola primaria "Aldo Moro" di S.Giacomo hanno vestito i panni  di famosi pittori.
Non trovate  bellissimo il risultato?



....bellissimi anche a rovescio...

























ScheggiA

Sono un pesce rosso chiuso in una boccia. Mi chiamano “Scheggia” perché non mi fermo mai… ma a me non piace il nome Scheggia!
Qui dentro è una noia mortale, giro sempre intorno e penso che a forza di girare, prima o poi diventerò matto. Almeno, prima che mi adottassero eravamo tanti e vivevamo in un acquario rettangolare, molto meglio di una boccia! Con i miei amici chiacchieravo e mi distraevo. Qui sono io, io e me, io e i miei pensieri e ricordi. L’unica distrazione arriva con Tom, il mio padroncino. Entra verso la cinque del pomeriggio e ha sempre l’aria stanca. Mi guarda e sussurra: “ Ah, come vorrei essere un pesciolino rosso. Niente scuola, niente impegni, solo pace.”. Io, se potessi, gli risponderei:” Facciamo a cambio. Vediamo quanto resisti in questa… cosa!”.
Oh, l’altra distrazione è Mao, il gatto di famiglia. Ogni tanto mi fa degli “attentati” e io penso:” Ma è denutrito??” guardo la sua ciotola e non c’è una volta che sia vuota. “No, non è denutrito, non sa cosa fare!” e salta verso la mia boccia per dieci minuti. Poi arriva un umano e lo manda via.
Il mio desiderio più grande è quello di cambiare vasca e di avere un altro amico che mi faccia compagnia. Chissà se si avvererà...                                                                                                  
   Alessia Bacco 1B