Il leone si svegliò e tutti gli animali iniziarono a ridere per la sua orribile acconciatura. Il giorno dopo il topo ritornò per ultimare la sua opera, ma cadde sulla pancia del leone svegliandolo. A quel punto il leone capì chi gli aveva fatto quel brutto scherzo e dopo averlo preso in mano lo minacciò di morte. In quel momento il topolino capì l’errore e cercò di farsi perdonare, ma non appena il topolino aprì la bocca il leone gli diede una zampata sul muso e il povero topolino pentito topolino morì.
1^ Conclusione

2^ Conclusione
Quando il leone si svegliò andò alla fonte per bere, arrivato sul posto si specchiò e notò subito la sua immagine strana, così chiuse subito gli occhi e li riaprì, li chiuse e li riaprì, ma l’immagine non cambiava. A quel punto il povero animale impallidì. Il leone poveretto corse subito via per non farsi vedere dagli altri animali. Trovato un posto sicuro per nascondersi, si domandò chi fosse stato, ma non gli venne in mente nessuno, così si riaddormentò sotto la luce della luna. Il topolino non ancora soddisfatto decise di fargli un altro scherzo, ma ormai era rimasto privo di idee allora si sedette a pensare. Ad un certo punto il leone, si svegliò e si ritrovò il topolino a un palmo dal suo naso. In quel momento il leone si rese conto che ad avergli fatto lo scherzo era stato proprio il topolino, allora il re della foresta gli tirò una zampata, dicendogli: “Caro topolino non si scherza mai col fuoco!” Così il topolino stordito finalmente capì il suo errore.
Margherita Barison, Giulia Giacon, Gaia Marcolongo 1F
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