lunedì 5 maggio 2014

Opere per il Concorso Letterario Biennale “Oltre a me… l’universo”/1

Pubblichiamo le opere di alcuni nostri alunni che hanno aderito al Concorso Letterario Biennale “Oltre a me… l’universo”.
Buona lettura!

POESIA
Bolle d’universo...
Noi…
che insieme siamo unici,
noi…
che da soli siamo inermi,
noi…
che siamo nati insieme e moriremo tali,

fino ad ora non ci siamo resi conto
che al mondo non siamo soli
abbiamo compagni, fratelli, sorelle e amici consolatori,
agli altri dobbiamo pensare,
se non vogliamo che ci facciano del male,

quello che ci blocca e ci divide dalla realtà
è un’enorme bolla d’aria,
ma basta uno sguardo, un gesto, una parola
che quella bolla si leva in cielo,
se ne va, vola…

Racconto
Daph e la lucciola
C’era una volta, in un paesino poco conosciuto un giovanotto, di nome Daph. Egli era un solitario, o meglio non aveva molti amici, e per questo odiava ogni persona che passandogli accanto cercava di avvicinarlo.
Un giorno, passeggiando nel bosco, vide uno scintillio nascondersi dietro un cespuglio, subito si avvicinò incuriosito, ma appena davanti al rovo sentì una voce:  “Ma perché è tutto così buio, non mi si sarà mica consumata la candela”, allora Daph si avvicinò di più e scorse una piccola lucciola, la prese in mano e disse: “Che ci fai per terra?”, la poveretta rispose: “Sono scappata dalle grinfie di un uomo cattivo, che appena ha saputo dei miei poteri magici mi ha chiuso in una gabbietta senza buchi da cui sarei potuta uscire, ma sciocco com’è si è dimenticato la porticina aperta, e sono scappata” “ Ma ho capito bene, tu sei magica?” chiese Daph senza parole, e cosi la povera lucciola gli raccontò tutta la faccenda: lei poteva esaudire i desideri delle persone, ma non era come i geni che sfruttavano la situazione per i propri interessi, lei era tanto buona.
Subito dopo aver ascoltato la storia, Daph si avvicinò e le sussurrò il suo desiderio, voleva far scomparire tutti gli esseri umani dalla faccia della terra ma non per cattiveria, per assaporare il gusto della libertà, per vedere come ci si sentiva a non essere presi in giro, e la lucciola non potendo non rispettare gli accordi lo accontentò, in pochi secondi la terra si svuotò, rimase solo il rumore della natura. All’inizio Daph era felice, ma dopo qualche giorno cominciò a deprimersi, nessuno con cui parlare, nessuno con cui discutere, non c’era anima viva. La lucciola cominciò a preoccuparsi per Daph, non rideva più, non mangiava e non beveva, così un giorno…
Daph si alzò di buon ora, e lì, con gran sorpresa trovò la mamma, che preparava la colazione. Uscì di casa correndo, e andò dalla lucciola, lei gli disse che aveva fatto riapparire le persone perché si era resa conto che lui stava male. Allora Daph capì il perché non aveva funzionato fino ad allora, lui pensava solo a sé e non agli altri, ma dopo quell’esperienza imparò, e cambiò tutto, tutti erano amici di tutti e nessuno litigava mai, per questo vissero tutti felici e contenti.
Sara Bettella 1^F




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