mercoledì 29 febbraio 2012

La chiave dei sogni

Guardo fuori dalla finestra: piove.
Il cielo è coperto da nuvole grigie e tutte le tonalità di verde del mio giardino si sono mescolate in un unico, malinconico, verde scuro; come quando si lascia cadere una goccia d’inchiostro nero su di un disegno fatto da poco con gli acquarelli.
Mi trovo in cucina, circondata da computer, televisione … eppure nessuna di queste cose sembra interessarmi quanto quella finestra e quel monotono panorama.
Non so da quanto tempo sono qui.
Non so per quanto altro tempo vi rimarrò.
Non saprei cos’altro fare, se non starmene appollaiata su questa sedia a guardare piovere.
Improvvisamente mi accorgo che, ai piedi della grande magnolia che sovrasta tutte le altre piante, c’è qualche cosa che luccica; mi alzo senza sapere perché, infilo l’impermeabile, prendo l’ombrello ed esco.
Una volta fuori mi dirigo verso il punto nel quale, poco prima, avevo visto lo strano bagliore; inizialmente non vedo nulla ma, scostando con la mano un ciuffetto d’erba, noto una piccola chiave di metallo.
La raccolgo e me la rigiro tra le mani. 
È davvero minuscola e, dalla sua superficie lucida, deduco che non può trovarsi lì da molto tempo.
È  chiaro che non si tratta di tipica chiave ma la cosa che più mi colpisce è la strana forma della sua scanalatura, che, a  differenza di quella di tutte le altre chiavi, è composta esclusivamente da linee curve.
Alzo gli occhi al cielo per cercare di capire da dove provenisse la luce che, facendo brillare la chiave, mi aveva permesso di trovarla.
Rimango davvero stupita nel constatare che non proveniva dal sole dal momento che le nuvole coprono ancora completamente il celo.
Mi guardo attorno in cerca di un’altra possibile fonte di luce ma non trovandola, rivolgo un ultimo sguardo al giardino e rientro in casa.
Mi sfilo l’impermeabile e le scarpe infangate senza smettere di fissare la misteriosa chiave; una moltitudine di domande mi ronzano in testa  facendo un rumore insopportabile ma quella che mi disturba maggiormente è: quale porta si potrà mai aprire con una chiave del genere?
Cerco nella mia memoria ma non trovo nessuna porta che potrebbe avere una serratura così bizzarra!
Scuoto la testa e mi rimetto a fissare la chiave consapevole del fatto che, curiosa come sono, non avrò pace fino a quando troverò la serratura e aprirò la porta.
Decido dunque di legarla ad uno spago e di farci una collana in modo che,  non appena  troverò una serratura abbastanza curiosa, proverò ad infilarci la chiave e scoprirò qual è il segreto di quel piccolo oggetto.

È circa mezzanotte ed io sono sdraiata sul tappeto della mia stanza.
Faccio così da sempre: quando da piccola non riuscivo a dormire, mi alzavo dal lettino e mi portavo il cuscino sopra al tappeto.
Ero convinta che fosse un tappeto magico come quello di Aladino e che, dormendoci sopra, potessero accadermi cose magiche.
Ormai non faccio più queste fantasie infantili ma ho conservato l’abitudine.
Ma, torniamo a noi: sono sdraiata a terra quando improvisamente sento un rumore;  non mi alzo, rimango in ascolto, non si tratta di un rumore qualsiasi, sembrerebbero dei passi, non pesanti passi umani, passi felpati, come quelli di un gatto…
La porta si apre appena ed i miei occhi, ormai abituati alla penombra della stanza, vengono investiti da una forte luce dalla quale vengo costretta ad abbassare le palpebre.
La luce si affievolisce ed io riapro gli occhi, mi guardo attorno e scopro di non essere più nella mia stanza.
Mi trovo in uno strano luogo, tutto è bianco,  all’orizzonte non c’è nulla; sento una strana voce, mi giunge come un eco lontano, come se provenisse da dentro di me.
Rimango in ascolto:
- Tu sei la ragazza che ha trovato la chiave, vero?
Annuisco e la voce continua:
- Hai scoperto quale porta apre?
Scuoto la testa, sono perplessa; come fa a sapere tutto quello che mi è successo?
Sono una ragazza curiosa ma, in questa occasione, non oso chiedere nulla così lascio che la voce proceda:
- Non ti preoccupare, sono qui per insegnarti come utilizzarla … vedrai, saprò sorprenderti!
Non ne dubitavo.
Dopo una breve pausa la voce continuò:
- Hai certamente notato che non è una chiave qualunque; esiste una sola chiave di questo tipo, questa è la chiave per controllare i sogni.  Con questa avrai il controllo totale delle tue avventure ad occhi chiusi.
Sorrido meravigliata e felice per l’inaspettato regalo; dopo di che la luce diviene nuovamente insopportabile ed io sono costretta a chiudere gli occhi per la seconda volta.
Quando li riapro mi trovo nella mia stanza, sdraiata sul tappeto.
Mi alzo e mi infilo nel letto; prima di addormentarmi stringo forte la chiave che porto al collo e chiudo gli occhi, con la certezza che sarà una notte indimenticabile.
Ilaria Scarabottolo 3A

Nessun commento: