giovedì 23 febbraio 2012

Padova Medioevale


Uscita didattica classe 2E

Martedì, 15 novembre 2011, il dottor Marchi è venuto nella nostra scuola per farci una lezione teorica su Padova comunale. L’esperto, che fa parte dell’associazione Archoed, ci ha ricordato che l’Italia era suddivisa in molti stati. I più grandi erano la repubblica di Venezia, il regno Normanno di Sicilia, il regno Germanico e il Sacro Romano Impero Germanico. Le città erano tutte circondate da mura e spesso attraversate da un importante fiume, utile per fermare le invasioni. Possedevano inoltre una fortezza e una porta d’ingresso. Tutte le famiglie nobili avevano e mettevano ben in mostra molte torri, più alte erano, più simboleggiavano potere e forza. Il vescovo era la figura più importante della città e possedeva una dimora molto vasta e sontuosa, il vescovado. I nobili volevano diventare cittadini per paura che i loro territori venissero conquistati e per fare parte del consiglio degli anziani. La prima università fu costruita a Bologna, ma un gruppo di studenti e docenti si spostarono a Padova e ne fondarono una nuova: il Bo. Il nome deriva da una vecchia trattoria, il Bove, situata esattamente dove sorgerà l’università. Ci ha spiegato, inoltre, che i comuni italiani erano diversi da quelli del dal resto d’Europa perché erano autonomi. Tutto ciò lo mostrò e lo spiegò attraverso la L.I.M., usufruendo di immagini e di documenti storici. Una settimana dopo, il 22 novembre 2011, siamo andati in uscita a Padova, per visitarla, sempre con la stessa guida. Appena ritrovati, ci dirigemmo verso ponte Molino, formato da 5 arcate, l’esperto ci ha mostrato le mura, composte all’interno da pietre ammassate e irregolari non resistenti, mentre all'esterno da pietre regolari più resistenti. Abbiamo visto la fortezza e la porta Molino, attraverso la quale siamo entrati. Abbiamo percorso tutta via Dante, osservando vari particolari architettonici. Le case nobili erano sostenute da colonne, poste su dei plinti massicci e resistenti. I nobili abitavano al primo piano dato che al piano terra, c’era troppo rumore, invece per raggiungere bisognava salire troppe scale e per questo veniva riservato alla servitù.
Così, il loro livello, venne ornato da grandi finestre e raffinatezze. Tra il primo e il piano terra alcune famiglie si insediarono e diedero vita ad un piano intermedio, il mezzanino. 
Arrivati al Duomo ci siamo fermati e abbiamo fatto merenda. Poi siamo andati alla piazza dei Signori e abbiamo ammirato il grande orologio, mancante del segno della bilancia, simbolo della giustizia che in quella occasione non c’era stata per la poca paga che il costruttore aveva ricevuto. Siamo arrivati poi al battistero e lì ci siamo fermati ad ascoltare le spiegazioni. Siamo andati poi nella piazza dei frutti, abbiamo osservato il palazzo della giustizia, con quattro scale, due a nord, due a sud. Dopo aver ammirato la vecchia prigione, una volta collegata all’antico tribunale da un ponte. Abbiamo ammirato il palazzo delle Debite, al cui angolo si trovava la pietra del Vituperio. Chi non pagava i debiti veniva condannato all’esilio in soli pantaloni di tele, e i suoi beni venivano ritirati dopo che egli avesse pronunciato per tre volte la frase: “Cedo Bonis”, cioè rinuncio ai miei beni. 
In seguito siamo andati in piazza delle Erbe e all’università del Bo, in cui si trova la statua di Elena Cornaro, e dove si trova la campana del Bo, suonata dagli studenti in segno di protesta e per la morte dei professori. L’ultima volta in cui venne suonata per la difesa della giustizia  fu nel 1848. Abbiamo potuto toccare, osservare e commentare la tomba di Antenore, fondatore, secondo la leggenda, di Padova. Infine la guida ci ha mostrato la villa dei Carraresi, da cui partiva una lunga strada sopraelevata, tra le mura. Abbiamo insomma ripassato, approfondendo il programma di storia. E’ stata un’esperienza educativa, straordinaria! Proporrei di ammirare anche l’interno delle strutture storiche e di visitare altre città, confrontandole con Padova. Mi ha colpito molto l’orologio e la sua storia, la grandezza e la vastità di Padova. Ho osservato molte strutture e palazzi nuovi, ho scoperto nuove cose e ho fatto un passo avanti verso la conoscenza della mia storia…
Giorgia Urbani

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