mercoledì 8 maggio 2013

Il sapore amaro della banana/2


Il giorno 21 Marzo 2013 la nostra classe ha incontrato una rappresentante dell’associazione “Incontro tra i popoli”, che ci ha parlato dello sfruttamento lavorativo nel settore bananiero, sottolineando le condizioni di precarietà in cui si trovano questi lavoratori.
Il lavoro, mentre in Italia è tutelato dalla Costituzione ed in particolare dagli articoli 1 e 41, in molti paesi del mondo è privo di regole.
Ha sottolineato come la multinazionale “Chiquita”, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di banane, stia attuando un faticoso percorso di miglioramento delle condizioni  lavorative dei suoi dipendenti.
Questa ditta è stata denunciata da molti gruppi e associazioni mondiali,  per presunta violazione dei diritti lavorativi, per lo sfruttamento minorile e l’uso di sostanza tossiche (esposizione dei lavoratori a queste sostanze).
E’ stata, quindi, anche denunciata di recare danni all’ambiente circostante, alle colture tropicali.
Ha evidenziato come bambini, donne, uomini lavorino nella piantagione in condizioni pericolosissime e, spesso, al limite della sopravvivenza.
In particolare i più danneggiati risultano essere i minori per la loro totale impossibilità a reagire a qualsiasi sopruso ed a qualsiasi violenza.
I lavoratori temono di essere licenziati  se cercano di esercitare il loro diritto di organizzarsi in gruppi sindacali.
Molti lavoratori adulti hanno cominciato questa attività lavorativa in tenera età, verso gli 8-13 anni.
L’uso del lavoro minorile è molto diffuso nel settore della produzione di banane. 

Questi bambini lavorano in condizioni veramente disumane, infatti usano coltelli affilati, portano pesanti carichi di banane e, a fronte di circa 14 ore di lavoro, ricevono un salario ridicolo.
I lavoratori sono esposti a pesticidi tossici, infatti continuano a lavorare mentre gli aeroplani spruzzano tali sostanze sulle piantagioni.

Molto spesso bevono acqua non potabile.
Ha sottolineato come i lavoratori “adulti” abbiano paura di esercitare il loro diritto di riunirsi in sindacati per  combattere insieme ed ottenere migliori condizioni lavorative.
In molti Stati, dove si trovano le piantagioni di banane, la legge non protegge i lavoratori, anzi molto spesso lo Stato è schierato dalla parte della multinazionale.
Spesso la multinazionale preferisce assumere lavoratori a tempo determinato, persone meno tutelate che soffrono in silenzio per paura di perdere questa occasione lavorativa.
La multinazionale “Chiquita” apparentemente sta cercando di cambiare il suo modo di operare ed il suo comportamento verso i lavoratori e la natura, sia attraverso la salvaguardia  dell’ambiente sia attraverso la tutela dei diritti umani e, infatti, per questo ha ricevuto un premio promosso da un settimanale di informazione per la grande distribuzione: “Gdoweek”.

Questo interessante incontro si è concluso con lavoro di gruppo. 

Abbiamo simulato un tribunale, dove ognuno  di noi aveva un ruolo specifico. 
Da una parte c’erano i lavoratori con i loro difensori e, dall’altra,  i dirigenti e gli avvocati della multinazionale Chiquita. 
La giuria ha premiato i lavoratori.  
Infatti, nonostante Chiquita smentisse le sue azioni, negando ogni accusa, di fronte all’evidenza è stata condannata.

E’ stata un’esperienza nuova e proficua.
Ho potuto capire molte cose, come sia  molto sviluppato il fenomeno dello sfruttamento minorile e quanto noi italiani, attraverso la Costituzione della Repubblica Italiana, siamo fortunati, ma soprattutto tutelati.

Francesco Sciabica   3 L 

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