sabato 25 maggio 2013

La penna

 Quando successe,, era un caldo pomeriggio di sole e io stavo tentando di fare i compiti per il giorno dopo.  Appoggiai la testa sul tavolo dicendo: “Non ci riesco. Adesso basta!” e chiusi gli occhi.
Quando li riaprii notai che la mia penna era diversa: vicino al suo tappo e al suo termine erano apparsi quattro filamenti, del tutto somiglianti a delle braccia e a delle gambe. No non era possibile. Erano apparsi anche due puntini del tutto simili a degli occhietti e una specie di boccuccia. Mi stropicciai gli occhi. No, non stavo sognando, perché erano ancora lì.
Un nano secondo dopo la penna si alzò e mi disse: “Beh? Che fai, ti arrendi così?”. Io, non sapendo cosa  dire abbassai la testa, ancora traumatizzata dallo stranissimo fatto.
Allora la penna disse: “ Non sopporto di non fare niente!” e si mise a fare i compiti per me. Io, stupita, la guardavo scrivere sul mio foglio, sicura di sé. Poi, una volta finiti i compiti, mi guardò come per dire: “ Tutto qui?!”. Balbettai: “Gr… grazie!” e lei ripose: “Grazie a te!”. Si coricò; gambe, braccia, occhi e bocca sparirono.
Tutto era tornato come prima.                                                                            
Alessia Bacco 1B                                                              
                                                                                                                 

1 commento:

Ilaria ha detto...

caspita.. non molto tempo fa mi è capitata una cosa simile.. ero alla lavagna, dovevo essere interrogata in greco, e il gesso si è messo a scrivere i verbi al posto mio; alla fine ho preso 6!!
Però shssc: non ditelo alla mia professoressa ;)
Ilaria 4° ginnasio