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giovedì 15 maggio 2014

Tre minuti per raccontare un libro

Noi ragazzi della 1^F abbiamo deciso di partecipare al concorso “Ciak, si legge!”, come suggerito dalla nostra professoressa di lettere Caracciolo.
Il concorso, come molti di voi già sapranno, consiste nel leggere un libro tra i tre non ancora pubblicati e proposti  dal Festival dei ragazzi che leggono Mare di libri e poi farne il trailer. Appena la prof ci ha proposto l'adesione a questo progetto, ci è sembrata una buona idea e abbiamo deciso di aderirvi con piacere, mettendoci in gioco. Così in poco tempo ci siamo messi d’accordo: ci siamo suddivisi in piccoli gruppi e abbiamo scelto, dopo aver analizzato in classe le schede di presentazione dei romanzi in concorso, il libro da leggere. Una volta letto il romanzo, abbiamo deciso di trovarci a casa di uno di noi per lavorare a questa iniziativa. È stato molto divertente e fra risate e scherzi abbiamo creato i BookTrailer per il libro La notte in cui la guerra si fermò di James Riordan, editore Mondadori.

Buona visione!

Francesca Buson e Laura Ceccon


Booktrailer realizzato da Margherita Barison, 
Francesca Buson, Giulia Giacon e Valentina Saggioro

Booktrailer realizzato 
da Francesco Bassani e Laura Ceccon

lunedì 5 maggio 2014

Opere per il Concorso Letterario Biennale “Oltre a me… l’universo”/3




Ti ringrazio amica mia…

Non capisco…
La vita non doveva essere perfetta come nei racconti o nelle fiabe?
Non doveva essere un’occasione unica?
Un occasione per riscattarsi?
Ma stranamente a me non succede come nelle fiabe;
per me la vita non è sempre bella e gioiosa…
Dipenderà dalla persona,
dal suo carattere,
dal modo di pensare
o da che cosa gli suo cuore…
E io ora  non vedo tutta questa gioia e felicità…
Mi serve l’aiuto d’un amico
che mi faccia ritrovare la voglia di sognare e di divertirmi…
E per fortuna poi ho conosciuto te,
che ogni volta che mi vedi mi saluti con un grande sorriso
e con gran voglia di confidarti con me…
Insieme ci divertiamo,
viviamo avventure
e imprese inutili ma che a noi piace fare.
Tu sei riuscita a tirare fuori la vera me…
La vera me gioiosa,
divertente, desiderosa di vivere
ma soprattutto che si sa divertire…
Ti ringrazio amica mia…  

Giulia Giacon classe 1^F





lunedì 4 novembre 2013

La scuola al tempo dei nonni

Nella Scuola "G. Rodari" le classi terze hanno utilizzato la "macchina del tempo" e sono tornate al lontano, ma non troppo, 1940 poco prima della seconda guerra mondiale.

Le cose allora erano molto diverse:

  • i banchi erano di legno con il piano inclinato
  • il banco aveva ai lati due buchi per il calamaio
  • si scriveva con il pennino
  • la cartella era di cartone o di tela
  • i quaderni erano piccoli e avevano dentro la carta assorbente
  • c'era un solo libro, e non l'avevano tutti, ed era in bianco e nero
  • nelle classi c'erano 40-50 e a volte 60 alunni
  • i bambini non usavano la mano sinistra per scrivere, era vietato
  • c'era il banco del "somaro" e i bambini, se si comportavano male o scrivevano male, venivano puniti (cappello d'asino, dietro la lavagna, in ginocchio sui ceci,...)
Le maestre ci hanno fatto provare a scrivere con il pennino, è stato veramente difficile perchè la punta è delicata e non si deve premere:



Alla fine del nostro "tuffo nel passato" abbiamo realizzato questo bellissimo cartellone utilizzando fotografie e testimonianze del passato (Fonti storiche):





Al termine della lezione abbiamo anche visto un video realizzato da un'insegnante molto brava che ha raccolto varie documentazioni sulla scuola di Albignasego nel passato facendo interviste e raccogliendo informazioni da ex-alunni ed ex-maestri. Lo alleghiamo di seguito in modo che tutti possiate vederlo!

BUONA VISIONE!!!

giovedì 30 maggio 2013

Tre minuti per raccontare una storia/4

Pubblichiamo un altro particolare BookTrailer*, creato da due alunni della classe 2F, Leonardo Boi e Matteo Colla, sulla trama del libro di Kill all enemies di Melvin Burgess.
Bravi ragazzi e complimenti!



* È una breve presentazione video che promuove un libro, come un trailer promuove un film. È pensato per invogliare il pubblico a leggere un particolare romanzo e in genere fornisce allo spettatore un assaggio della storia, senza dare troppi dettagli e soprattutto senza svelare il finale! 


venerdì 24 maggio 2013

Tre minuti per raccontare una storia/3

Continua la visione dei BookTrailer realizzati dai nostri alunni per il concorso Ciak si legge
Questa è la volta di Elena Bottaro che ha scritto i testi, e Michela Dal Zotto, che ha eseguito i disegni; hanno così creato lo spot per il libro Kill all enemies di Melvin Burgess.


Cosa succede se non hai altro se non la tua rabbia cui attaccarti, per sopravvivere?
E se il mondo che ti è intorno sembra frantumarsi a ogni passo?





giovedì 16 maggio 2013

Tre minuti per raccontare una storia/2





Anche noi ragazze di II E abbiamo deciso di tuffarci nella lettura, quindi quale occasione migliore poteva esserci che partecipare al concorso "Ciak, si legge!" Questo è il nostro BookTrailer realizzato sul libro Il coraggio della libellula di Deborah Ellis.
    
Angela Accogli, Anna Maggiolo, Lisa Milan,     
Gaia Pulliero, Romina Sciacca, Mariafiore Tognon

mercoledì 15 maggio 2013

Tre minuti per raccontare una storia/1


Siamo due alunne della classe II F, due accanite lettrici, e abbiamo deciso di tuffarci in un Mare di Libri ... 

Ed è stato ancora più bello grazie al progetto "Ciak, si legge!", il primo concorso di BookTrailer riservato ai noi ragazzi.

Guardate il BookTrailer realizzato da noi due per il libro Il coraggio della libellula, di Deborah Ellis. 

Commentate e scrivete se vi è piaciuto!


Martina Greggio & Bianca Orlando

mercoledì 30 gennaio 2013

Riceviamo una videopoesia

Chiara Schiavon dalla III F ci manda una videopoesia. Grazie Chiara!

giovedì 23 febbraio 2012

Padova Medioevale


Uscita didattica classe 2E

Martedì, 15 novembre 2011, il dottor Marchi è venuto nella nostra scuola per farci una lezione teorica su Padova comunale. L’esperto, che fa parte dell’associazione Archoed, ci ha ricordato che l’Italia era suddivisa in molti stati. I più grandi erano la repubblica di Venezia, il regno Normanno di Sicilia, il regno Germanico e il Sacro Romano Impero Germanico. Le città erano tutte circondate da mura e spesso attraversate da un importante fiume, utile per fermare le invasioni. Possedevano inoltre una fortezza e una porta d’ingresso. Tutte le famiglie nobili avevano e mettevano ben in mostra molte torri, più alte erano, più simboleggiavano potere e forza. Il vescovo era la figura più importante della città e possedeva una dimora molto vasta e sontuosa, il vescovado. I nobili volevano diventare cittadini per paura che i loro territori venissero conquistati e per fare parte del consiglio degli anziani. La prima università fu costruita a Bologna, ma un gruppo di studenti e docenti si spostarono a Padova e ne fondarono una nuova: il Bo. Il nome deriva da una vecchia trattoria, il Bove, situata esattamente dove sorgerà l’università. Ci ha spiegato, inoltre, che i comuni italiani erano diversi da quelli del dal resto d’Europa perché erano autonomi. Tutto ciò lo mostrò e lo spiegò attraverso la L.I.M., usufruendo di immagini e di documenti storici. Una settimana dopo, il 22 novembre 2011, siamo andati in uscita a Padova, per visitarla, sempre con la stessa guida. Appena ritrovati, ci dirigemmo verso ponte Molino, formato da 5 arcate, l’esperto ci ha mostrato le mura, composte all’interno da pietre ammassate e irregolari non resistenti, mentre all'esterno da pietre regolari più resistenti. Abbiamo visto la fortezza e la porta Molino, attraverso la quale siamo entrati. Abbiamo percorso tutta via Dante, osservando vari particolari architettonici. Le case nobili erano sostenute da colonne, poste su dei plinti massicci e resistenti. I nobili abitavano al primo piano dato che al piano terra, c’era troppo rumore, invece per raggiungere bisognava salire troppe scale e per questo veniva riservato alla servitù.
Così, il loro livello, venne ornato da grandi finestre e raffinatezze. Tra il primo e il piano terra alcune famiglie si insediarono e diedero vita ad un piano intermedio, il mezzanino. 
Arrivati al Duomo ci siamo fermati e abbiamo fatto merenda. Poi siamo andati alla piazza dei Signori e abbiamo ammirato il grande orologio, mancante del segno della bilancia, simbolo della giustizia che in quella occasione non c’era stata per la poca paga che il costruttore aveva ricevuto. Siamo arrivati poi al battistero e lì ci siamo fermati ad ascoltare le spiegazioni. Siamo andati poi nella piazza dei frutti, abbiamo osservato il palazzo della giustizia, con quattro scale, due a nord, due a sud. Dopo aver ammirato la vecchia prigione, una volta collegata all’antico tribunale da un ponte. Abbiamo ammirato il palazzo delle Debite, al cui angolo si trovava la pietra del Vituperio. Chi non pagava i debiti veniva condannato all’esilio in soli pantaloni di tele, e i suoi beni venivano ritirati dopo che egli avesse pronunciato per tre volte la frase: “Cedo Bonis”, cioè rinuncio ai miei beni. 
In seguito siamo andati in piazza delle Erbe e all’università del Bo, in cui si trova la statua di Elena Cornaro, e dove si trova la campana del Bo, suonata dagli studenti in segno di protesta e per la morte dei professori. L’ultima volta in cui venne suonata per la difesa della giustizia  fu nel 1848. Abbiamo potuto toccare, osservare e commentare la tomba di Antenore, fondatore, secondo la leggenda, di Padova. Infine la guida ci ha mostrato la villa dei Carraresi, da cui partiva una lunga strada sopraelevata, tra le mura. Abbiamo insomma ripassato, approfondendo il programma di storia. E’ stata un’esperienza educativa, straordinaria! Proporrei di ammirare anche l’interno delle strutture storiche e di visitare altre città, confrontandole con Padova. Mi ha colpito molto l’orologio e la sua storia, la grandezza e la vastità di Padova. Ho osservato molte strutture e palazzi nuovi, ho scoperto nuove cose e ho fatto un passo avanti verso la conoscenza della mia storia…
Giorgia Urbani

martedì 20 dicembre 2011

I diritti di tutti i bambini





Video realizzato da Bianca Orlando 1F

mercoledì 14 dicembre 2011