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martedì 22 aprile 2014

Le nuove avventure di Ulisse

Vi presentiamo una fantastica macedonia di miti in salsa epica, con spezie pop, preparata per voi dalla nostra Giada…

Buona lettura!


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Ulisse camminava da due giorni  in quella foresta buia e senza vita, era stanco, voleva dormire, ma aveva paura di sognare un’altra volta la tragica uccisione dei suoi compagni di navigazione: alcuni erano stati divorati dal ciclope Polifemo, Ulisse se l’era cavata con l’astuzia. Altri  si erano persi nelle acque del Mare dei Mostri, solo Ulisse si era salvato approdando in quell’isola selvaggia. Non poteva andarsene perché la barca era alla deriva in frantumi, poteva solo sperare di trovare qualcuno così gentile da ospitarlo e aiutarlo a costruire una nuova zattera.

giovedì 2 maggio 2013

Miti possibili: Il colore della pelle


Prima dell'inizio dei tempi non esisteva niente.

Arid, che era un essere senza aspetto, decise di creare la Terra.



La Terra doveva essere di tanti colori, verde per l'erba, l'azzurro per l'acqua e il marrone perle montagne. Allora Arid che viveva nello spazio prese una grande stella, la divise in spicchi di diversi colori e su di essi creò i mari, le montagne, le pianure e le colline.
Tutte queste creazioni avevano il colore dello spicchio su cui erano state fatte.

La lentezza della tartaruga


Racconta un mito che spieghi la lentezza della tartaruga

Tanto tempo fa nell'isola di Tartuga viveva una tartarughina di nome Tina, essa era la più piccola dell'isola, la più amata, ma anche la più lenta. Tutte le altre tartarughe invece erano veloci e scattanti come saette. A loro piaceva molto correre perché sentivano il vento fischiare e accarezzare il loro carapace e potevano andare da una parte all'altra dell'isola in un battibaleno.

Spesso organizzavano delle gare a cui partecipavano tutti gli abitanti dell'isola compresa Tina che però arrivava sempre ultima. Tina diventava sempre più triste e certe volte le venivano le lacrime agli occhi perché si sentiva diversa dagli altri.

mercoledì 24 aprile 2013

Mito: il colore della pelle


Molto tempo fa in un’isola della Grecia vivevano tre fratelli. I fratelli abitavano in una piccola casa, coltivavano la terra e avevano un piccolo gregge di capre e pecore. Non erano ricchi, ma vivevano tranquilli e andavano molto d’accordo tra di loro.

Un giorno arrivò nel villaggio una ragazza bellissima. Era la figlia del dio dell’amicizia che l’aveva inviata per mettere alla prova i tre fratelli che andavano sempre d’accordo e per vedere se la loro amicizia si sarebbe rotta per una ragazza.

Tutti e tre si innamorarono follemente della ragazza e iniziarono a litigare perché ognuno di loro diceva che l’aveva vista prima degli altri. Dato che continuavano a litigare decisero di andare dal dio per chiedergli chi dovesse essere lo sposo della ragazza.

mercoledì 29 febbraio 2012

Il mito dell'arcobaleno

Questo mito vuole spiegare l’origine dell’arcobaleno. In questa storia si parla di una ragazza che si vantava della sua bellezza e bravura, ella era da tutti amata e le regalavano sempre molte rose, tulipani e altri fiori di ogni tipo; la ragazza aveva così tanti fiori che ne fece una serra immensa. Ad Afrodite dava fastidio il suo comportamento e diventava “rossa dalla rabbia” ogni volta che pensava  a quella ragazza. Un giorno la fanciulla, siccome era brava nel fare composizioni floreali e tanto bella, decise di sfidare Afrodite, dea della bellezza, in quest’arte. Il giorno seguente le venne incontro un’anziana che le disse:
– Non ti conviene sfidare gli dei … -
– Vorresti insinuare che non sono brava e bella?-.
Ed ecco che l’anziana signora si tramutò in Afrodite:la sfida era incominciata e incominciarono a piantare i fiori. Lo scopo era di fare la composizione più bella. Alla fine Afrodite guardò il lavoro della ragazza, era veramente ben fatto. Entrambe le composizioni erano bellissime e Afrodite non sapeva cosa dire.
Infine decise di bandire la giovane per l’eternità perché era stata talmente brava che poteva sfidare gli dei. Eros ebbe pietà della fanciulla, quindi per ricordarla decise che la composizione floreale da lei eseguita poteva diventare una cosa da ammirare.
La giovane si chiamava Arco e aveva fatto in un baleno quella composizione, ecco perché “arcobaleno” è il nome di quella striscia di colori che attraversa il cielo dopo la pioggia in alcune giornate. Adesso, quando vedete quell’arco colorato, bisogna che ricordiate questa storia e la bella Arco.

Elena Lanzarini 1E