Prima dell'inizio dei
tempi non esisteva niente.
Arid, che era un essere
senza aspetto, decise di creare la Terra.
La Terra doveva essere
di tanti colori, verde per l'erba, l'azzurro per l'acqua e il marrone perle
montagne. Allora Arid che viveva nello spazio prese una grande stella, la
divise in spicchi di diversi colori e su di essi creò i mari, le montagne, le
pianure e le colline.
Tutte queste creazioni
avevano il colore dello spicchio su cui erano state fatte.
Così fece il nostro
pianeta.
Arid dopo aver costruito
la Terra disse tra sé: “Serve qualcuno che abiti questa Terra”.
Allora prese dalla Terra
stessa un po' di fango e creò i pesci, rettili e gli anfibi.
Tutto andava bene finché
ad Arid non venne l'idea di costruire degli esseri che sapevano controllare gli
animali sulla terra e sull'acqua.
Arid prese una manciata
di terra dallo spicchio nero e fece un corpo, con braccia gambe e testa. Questo
essere era anch'esso nero come lo spicchio da cui era stato creato.
Poi disse: “Questo
essere deve vedere”. Allora creò gli occhi. Penso anche: “Questo essere deve
ascoltare”. E gli mise le orecchie; poi ancora: “Questo essere deve nutrirsi”.
Allora gli mise la bocca. Alla fine con la terra rossa, poi con quella gialla e
poi la sabbia finché ne fece un altro, un altro ancora...
La Terra con tutti
questi uomini diversi era perfetta ed Arid fu fiero per il lavoro fatto. Ma
bastava un lavoro ancor più grande da fare: insegnare agli uomini che la loro
ricchezza è proprio la diversità.
Federico Poggi 1A
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