Il giorno 27 marzo 2013, Mercoledì Santo, la mia famiglia e io siamo stati invitati alla festa
della Real Maestranza, dove mio zio diventava capitano della categoria Pittori
e Decoratori.
La Real Maestranza non si svolge solo a Caltanissetta, ma è una nobile festa che si
svolge più o meno dal 1670, nata in Spagna, per la precisione a Siviglia.
Ci sono
10 categorie nella Real Maestranza: panificatori, stagnini e idraulici,
barbieri, pittori e decoratori, muratori, marmisti, falegnami ed ebanisti,
carpentieri e ferraioli e calzolai.
All’inizio ci
siamo recati nella casa di mio zio, per fare i preparativi e anche “arraffare” qualche
succulento spuntino. Molta gente, come i paggetti, ragazzi fino ai 13 anni che
dovevano precedere il capitano, si doveva sostanzialmente sistemare; paggetti
come mio cugino, avevano un ruolo molto importante, poiché pochi paggetti portavano
la chiave storica della Real Maestranza sopra il cuscino.
Successivamente,
siamo usciti dalla casa e abbiamo cominciato a fare la marcia, ovviamente
cercando di non precedere mio zio o i paggetti o, magari, qualche altro ruolo
importante di quella grande festa. Mentre camminavamo, una banda musicale che
ci seguiva ha cominciato a suonare dei pezzi allegri, tipici di quella festa,
usando sempre degli strumenti come le trombe o anche dei sassofoni. Mentre i
tamburi venivano usati per far capire alla popolazione che stava arrivando il
capitano con accanto tutte le persone che stavano dentro la categoria “Pittori e
Decoratori”, compresi i paggetti, ovviamente.
Ma intanto
non eravamo ancora arrivati a vedere proprio la marcia di tutte le categorie
della Real Maestranza. Stavamo facendo sì una marcia, ma non era così tanto
importante: era solo una camminata per farci arrivare tutti nel “Corso
Umberto”, il corso dove sfilavano tutte le categorie.
Appena
arrivati, abbiamo dovuto aspettare mio zio e le altre categorie che dovevano
sfilare.
È stato molto
duro aspettarli, soprattutto perché avevamo una sete pazzesca ed eravamo molto
stanchi, poiché dovevamo rimanere in piedi, senza posti per sedersi… ma alla
fine, finalmente, mio zio e tutto il susseguirsi di gente hanno sfilato! È stato
davvero interessante il Mercoledì Santo a Caltanissetta, poiché era anche la
prima volta che ne vedevo uno dal vivo.
Dopo la
grande ed immensa sfilata, i parenti del capitano (mio zio) dovevano recarsi a
casa sua per celebrare una grande festa; anzi, mi correggo, non solo parenti,
ma anche amici, colleghi, paggetti…
Prima della
fine della festa, ci fu un ultimo grande grido: W IL CAPITANO DELLA REAL
MAESTRANZA, seguito da forti applausi.
Nei giorni
seguenti, ci furono molte altre manifestazioni: le Vare, il capitano che porta
il Cristo Morto, altre sfilate etc. etc.
Non
dimenticherò mai questo giorno, e spero in futuro di rivederlo dal vivo come
oggi.
Di Dio
Umberto III B
Nessun commento:
Posta un commento