La tecnologia è un argomento che
interessa l’uomo di oggi, specialmente i giovani al di sotto dei 16 anni, i
quali, quotidianamente, non possono far a meno dell’utilizzo di qualche
aggeggio elettronico, come i computer o le console e piattaforme di videogames.
Ora non voglio dire che io utilizzo
di queste cose, perché anche io, a volte, uso il computer e gioco al Nintendo DS. Resto comunque
dell’idea che queste cose siano le “droghe” dei giovani d’oggi, perché proprio
come gli stupefacenti, si comincia a usarli e dopo non se ne può più fare a
meno. La tecnologia, inoltre, danneggia la mente dei giovani d’oggi, che
cominciano a trascurare la scuola (ad esempio), le amicizie e gli hobby.
I genitori, inoltre, a volte sono
assenti e quindi i ragazzi non possono placare la loro sete di tecnologia.
Raramente i genitori decidono di imporre delle regole e spesso cominciano a
viziarli, riempiendoli di console o videogiochi che non serviranno a nulla, in
futuro. Un mio compagno di cui non faccio nome, infatti, ha dei genitori che
non gli impongono delle regole precise sull’utilizzo quotidiano della Wii o
della Play Station, perché a loro interessa che si diverta. Non dico che un
ragazzo non debba divertirsi, però i genitori dovrebbero fare in modo che egli
si concentri più sulla scuola e non sui videogiochi e sulla TV, che è la
principale fonte di distrazione di noi ragazzi. Ci sono però dei genitori che,
invece di soddisfare ogni richiesta tecnologica del proprio figlio, impongono
dei limiti all’utilizzo di questi aggeggi. Purtroppo il figlio o la figlia non
riescono a riconoscere quando un genitore li vizia o quando riesce a regolare
la loro mania, perché li considerano perfetti dal loro punto di vista, e si può
notare che, col passare del tempo che un ragazzo ottenendo cose tecnologiche
(non necessariamente videogiochi, ma anche computer e telefonini), comincia a
distrarsi durante lo svolgimento del lavoro scolastico, spesso peggiora il
proprio rapporto con la scuola stessa e con i prof.
Io dico che i genitori (TUTTI)
debbano cominciare a imporre delle regole e a non essere troppo magnanimi in
questo ambito con i figli, perché peggiorerebbe la loro situazione
sociale-scolastica. Secondo me bisognerebbe imporre un limite in base alle ore
nelle quali il figlio passa davanti a computer o videogames: dovrebbe infatti
giocarci nel fine settimana, poiché sarebbe meno distraente, poiché in quei
giorni non si va a scuola e, a mio avviso, i compiti per lunedì si dovrebbero
fare il sabato mattina…
Matteo Piazzon Facchina 2ª E
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