Il giorno 16 novembre 2011 alle ore 11.20, all’interno del
progetto Panathlon, movimento internazionale che si occupa di cultura e sport, la
mia classe, 2^E e la classe 2^G si sono cimentate in un’attività particolare:
si trattava di avvicinarci il più possibile all’esperienza di sportivi speciali.
Tre volontari dell’Associazione ci hanno presentato dei
video e delle foto dove erano presenti persone affette da malattie, paralisi o
a cui erano stati amputati gli arti. Successivamente ci siamo spostati nella palestra
scolastica per provare di persona le emozioni che percepivano i disabili.
Ci hanno quindi suddiviso in tre gruppi, indipendentemente
dalla classe.
In un gruppo abbiamo sperimentato le difficoltà della cecità: ci hanno infatti fatto
indossare degli occhialini rivestiti di
scotch marrone, con i quali non si vedeva nulla e, con un bastone per ciechi, bisognava
compiere un percorso grazie all’aiuto di un compagno. In questo percorso
abbiamo dovuto utilizzare le sensazioni tattili.
Nel secondo gruppo invece abbiamo provato a fare un percorso
con delle carrozzine adatte a giocare a
basket e con un signore disabile.
Io, personalmente, considero l’iniziativa del Panathlon come
un’attività divertente ed emozionante, che ci ha fatto intuire, anche se per
pochi istanti, le sensazioni provate ogni giorno e ogni momento da una persona
diversamente abile.
Secondo me, dopo averci ragionato un po’, penso che ci
sarebbero dei modi per aiutare queste persone, anche se non radicalmente, infatti
si potrebbero aggiungere più pedane dove potrebbero passare persone in
carrozzina e rendere meno dissestate certe strade come quelle del centro a
Padova.
Si potrebbero mettere inoltre delle insegne in Braille per
le persone che soffrono di cecità.
Per me queste piccole cose contribuirebbero a migliorare la
loro vita quotidiana.
De Pauli Rebecca 2^E
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