Fare teatro per la prima volta ha suscitato in me
grandi emozioni, insieme a tanta agitazione, ansia e sopratutto un’immensa
curiosità. Mercoledì 29 febbraio ho avuto l’occasione assieme ai miei compagni
di provare una nuova esperienza, infatti abbiamo partecipato ad uno spettacolo teatrale
come attori, recitando per un pubblico (genitori, professori e altri compagni)
e dopo siamo stati anche spettatori, quando recitavano gli altri ragazzi. La
rappresentazione teatrale si è svolta al teatro comunale Carlo Goldoni di
Bagnoli, e rappresenta il punto d’arrivo di un progetto di “Laboratori
teatrali” organizzato e finanziato dalla Banca C.C. di Cartura.
L’edificio del teatro Carlo Goldoni è bellissimo, ha sicuramente la sua storia, e si trova più o meno al centro del paese. Il Laboratorio era seguito da tre attori molto bravi e molto preparati: Barbara, Federica e Bruno, competenti e spiritosi, che hanno dedicato il loro tempo a noi, ragazzi delle medie, per insegnarci cosa vuol dire la partecipazione ad un lavoro di gruppo e per farci progredire fino alla produzione di uno spettacolo teatrale.
L’edificio del teatro Carlo Goldoni è bellissimo, ha sicuramente la sua storia, e si trova più o meno al centro del paese. Il Laboratorio era seguito da tre attori molto bravi e molto preparati: Barbara, Federica e Bruno, competenti e spiritosi, che hanno dedicato il loro tempo a noi, ragazzi delle medie, per insegnarci cosa vuol dire la partecipazione ad un lavoro di gruppo e per farci progredire fino alla produzione di uno spettacolo teatrale.
È stato scelto il testo intitolato La leggenda del pianista sull’oceano,
scritto da Alessandro Baricco e proposto a noi dagli attori suddetti assieme
alle nostre prof di lettere. Le prove sono state svolte in quattro-cinque
incontri di due ore ciascuno, un po’ difficili all’inizio, ma dopo
l’approfondimento del contenuto della storia, tutto era diventato più facile.
La leggenda del pianista sull’oceano ha come
protagonista un bambino che era stato abbandonato in una cassetta di limoni su
una nave e viene poi trovato dal macchinista della nave, Denny Boodman. Il
bambino fu chiamato T.D. Lemon prendendo questo nome dall’allevatore T.D.
(thanks Danny) e aggiungendo Lemon dal nome della cassetta di limoni dove fu
trovato. Ma T.D. Lemon fu soprannominato “Novecento” perché fu trovato proprio
nell’anno 1900. Col passare degli anni Novecento scoprì di avere un talento
particolare per la musica, e diventò il pianista della nave suonando per i
passeggeri presenti. Lentamente, prese una decisione drastica: vivere per
sempre sull’oceano. Anche se più di qualche volta ebbe l’occasione di scendere
dalla nave, in realtà non mise mai piede su terraferma.
A ciascuno di noi è stata assegnata una parte per
recitare questa storia, creando tutti insieme una grande coreografia. La nostra
recitazione fu vivace e riuscì a catturare l’attenzione di tutti anche se si
notava un po’ la nostra stanchezza. L’esperienza del lavoro di gruppo è stata
un successo perché eravamo ragazzi più o meno della stessa età anche se non di
un’unica scuola. Mi è piaciuta la spontaneità, la passione, l’entusiasmo,
combinati con la mimica e con i gesti, combinazione che ha avuto come risultato
uno spettacolo grandioso, interessante, gioioso e pieno di colpi di scena. Ci
siamo esercitati tanto, abbiamo cercato di creare un’atmosfera molto
accogliente e allegra, pensiamo di essere riusciti, ricevendo tanti applausi
calorosi dal pubblico. Questa esperienza è stata decisivamente positiva. Era la
prima volta che andavo in un teatro, ma tornerei ancora volentieri. Ci
auguriamo che questa sia solo la prima esperienza di questo genere e che ne
vengano tante altre che ci faranno partecipare come spettatori e nello stesso
tempo come attori, per riuscire a capire e a interiorizzare meglio i messaggi
del testo ma anche per superare le nostre paure ed incertezze, misurandoci con
la nostra capacità di adattarci…
Andrei Martinas 2ª
B
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