Una volta, nella preistoria, non esistevano i fogli.
Non esisteva nemmeno la scrittura. Se volevi scrivere un messaggio alla tua
amata/al tuo amato, incidevi un simbolo su una pietra (non so se esistesse già il simbolo del cuore) e glielo
mostravi. Se lo volevi offendere, incidevi un altro simbolo e glielo facevi
trovare. Un po’ di tempo dopo, gli Egizi inventarono il papiro, e succedeva la stessa cosa. Circa negli ultimi secoli
avanti Cristo inventarono la pergamena.
Stesso procedimento, ora si usavano le poesie e le parole. Intorno al 3000 a.C.
i Cinesi usavano già la carta. E,
oggi a quanto pare, per dichiararsi o per offendere sono state inventate le pareti dei bagni. Finita questa
breve ricerca su Internet, smetto di scherzare e finisco l’introduzione.
Quello che ho scritto è vero. Ne sono sicurissima. La
mia classe è al primo piano della scuola, e, anche se so che i bagni del piano
terra sono messi anche peggio, non si può dire che i quelli del primo piano
siano perfetti. Certo, non ho nulla da lamentarmi dal punto di vista
strutturale. Le pareti sono intatte (anche se qualcuno si diverte addirittura
ad INCIDERLE!!) e gli scarichi funzionano. L’unico problema sono le scritte. Certo, alcune non sono
offensive (c’è qualcuno che infatti scrive semplicemente “Ciao, cm va?”) ma
altre...!!!!! Non le voglio nemmeno ripetere! L’insulto più ricorrente è sfigata... ora dico, insultare non è
proprio una bellissima cosa (ciò non vuol dire che io in classe sia una santa),
quindi, se almeno dobbiamo farlo, non siamo monotoni!!! Comunque sto uscendo
dal discorso vero e proprio! Non
mi sembra giusto ecco… che poi, a voi farebbe piacere trovare il bagno di casa
vostra totalmente scritto??? Scrivendo
questo articolo avrò anche fatto la figura della figlia di papà, ma vi invito
comunque a riflettere sulla questione.
Benedetta Zirillo 2°C
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