Martedì 8 maggio, la famosa scrittrice Silvana De Mari
ha incontrato le classi 2ª E, 2ª G e 2ª D per parlare del suo libro Il gatto dagli occhi d’oro e degli
argomenti legati al romanzo. Ci
siamo ritrovati nell’aula multimediale della nostra scuola.
All’inizio c’era un po’ di rumore ma, successivamente,
ci siamo calmati; allora
la rinomata scrittrice prese il microfono e ci parlò
di come è fatto un cervello. Esso è composto da due parti, una razionale e una
irrazionale.
Ci parlò poi della sua vita, raccontando della sua
professione di medico e della sua scelta di curare popoli sofferenti.
Soprattutto, ci parlò dell’Etiopia e dell’infibulazione (tortura tradizionale
sulle bambine). Successivamente ci fece riflettere sull’attaccamento a papà e
mamma e sull’importanza del raccontare le favole ai bambini. Spiegò inoltre che
quasi tutte le favole tradizionali hanno come protagonista una donna torturata,
o moralmente o fisicamente.
Ad esempio in Cenerentola
(favola tradizionale cinese), la protagonista aveva i piedi più piccoli del
paese, cosa importante per una ragazza cinese. In effetti, in questo paese
accadeva che le donne adulte rompevano con una pietra cinque ossa del piede
delle bambine piccole e poi inserivano le unghie all’interno del piede,
arrotolandolo, in modo che da adulte potessero avere un piede piccolo. Se una
donna superava gli otto centimetri di lunghezza del piede, infatti, non poteva
sposarsi. All’inizio questa tecnica veniva usata come difesa, perché le
popolazioni nomadi che attaccavano i villaggi sequestravano sono le donne che
potevano affrontare un lungo viaggio a piedi, cosa che, avendo il piede
“arrotolato su se stesso” sarebbe stata difficile e dolorosa.
Biancaneve,
invece, è una povera ragazza perseguitata da una strega cattiva gelosa di lei e
Bella di La Bella e la bestia, viene
venduta a una bestia da suo padre.
L’autrice spiegò poi cosa sono i libri fantasy e le
fiabe e il loro profondo significato, prendendo come esempi libri da tutti
conosciuti e riflettendo sulle loro metafore. Parlò inoltre di cosa le piace e
di cosa, invece, la impressiona (torture e campi di concentramento).
Dopo aver presentato il libro in tutti i suoi aspetti,
la dottoressa soddisfece le nostre curiosità rispondendo alle nostre domande.
Inizialmente nessuno aveva il coraggio di rompere il ghiaccio. Poi la
scrittrice promise una fetta di torta a tutti coloro che avessero fatto una
domanda intelligente e così le mani alzate si moltiplicarono pian piano.
Ecco alcune domande e risposte in sintesi che abbiamo
potuto ascoltare.
“Come mai ha parlato della razza Basset Hound?”
“Perché a casa mia ho una bellissima cagnolina basset
hound di nome Favola”.
“Perché ha voluto parlare dell’infibulazione e
dell’Etiopia?”
“Perché io ho lavorato molto in Etiopia come
dottoressa e mi è capitato di dover curare bambine che hanno subito
l’infibulazione e mi ha molto colpito”
“Perché ha voluto introdurre il Signore degli anelli?”
“Perché tempo fa, quando il libro era appena uscito e
io ero ammalata, mia sorella me lo ha portato e da lì ho iniziato a leggerlo e
mi ha appassionato”.
E altre domande per esempio sul perché della scelta
del gatto nero eccetera.
Questa esperienza mi ha aiutato molto nel comprendere
a fondo il mondo fantasy e
vorrei che si ripresentasse
in futuro… La scrittrice ha superato le mie aspettative e mi è sembrata molto simpatica! Ha toccato
tutti gli argomenti del libro e li ha approfonditi con simpatia e ironia. La
trovo una eroina, come tutte le eroine delle sue avventure preferite, una super
donna che aiuta le altre persone e fa sognare il popolo con i suoi romanzi.
Giorgia Urbani 2ª E
Nessun commento:
Posta un commento