Sono un pesce rosso chiuso in una boccia. Mi chiamano
“Scheggia” perché non mi fermo mai… ma a me non piace il nome Scheggia!
Qui dentro è una noia mortale, giro sempre intorno e penso
che a forza di girare, prima o poi diventerò matto. Almeno, prima che mi
adottassero eravamo tanti e vivevamo in un acquario rettangolare, molto meglio
di una boccia! Con i miei amici chiacchieravo e mi distraevo. Qui sono io, io e
me, io e i miei pensieri e ricordi. L’unica distrazione arriva con Tom, il mio
padroncino. Entra verso la cinque del pomeriggio e ha sempre l’aria stanca. Mi
guarda e sussurra: “ Ah, come vorrei essere un pesciolino rosso. Niente scuola,
niente impegni, solo pace.”. Io, se potessi, gli risponderei:” Facciamo a
cambio. Vediamo quanto resisti in questa… cosa!”.
Oh, l’altra distrazione è Mao, il
gatto di famiglia. Ogni tanto mi fa degli “attentati” e io penso:” Ma è
denutrito??” guardo la sua ciotola e non c’è una volta che sia vuota. “No, non
è denutrito, non sa cosa fare!” e salta verso la mia boccia per dieci minuti.
Poi arriva un umano e lo manda via.
Il mio desiderio più grande è
quello di cambiare vasca e di avere un altro amico che mi faccia compagnia.
Chissà se si avvererà...
Alessia Bacco 1B
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