Quando
riprendo i sensi sento la balia che mi chiama … Perché ho detto “la
balia”? Io non ho mai avuto una balia, poi mi accorgo che non indosso i
miei vestiti ma un abito del millecinquecento … Ma cosa è successo?!
<<Giulietta? Ma dove sei finita?>> E’ meglio che vada, o
saranno guai! Mi dirigo verso la stanza da cui la voce proviene e lì
trovo mia madre e la mia balia e comincio a parlare con loro secondo il
copione, parola per parola e finalmente capisco: Sono Giulietta!!
Parlo
con mia madre di matrimonio e dico che è un onore che neanche posso
immaginare: ho mentito spudoratamente.
Cosa
può interessare ad una quasi quattordicenne di matrimonio?! Non è
troppo presto per pensare a certe cose?!
Fortunatamente
la conversazione dura solo pochi minuti perché mi devo preparare per il
ballo che mio padre organizza ogni anno (è molto noioso, ci sono sempre
le stesse persone e nessuno della mia età).
Scendo
per la festa con il mio secondo abito migliore, gli ospiti sono già
arrivati quasi tutti, vedo tre ragazzi poco più grandi di me che si
guardano attorno come se cercassero qualche cosa.
Uno
di loro mi vede e viene verso di me, si presenta, mi fa il baciamano …
Il
sole si potrebbe definire freddo e pallido in confronto a come sono
ora.
Capisco bene perché Giulietta si è innamorata di Romeo e
siccome io sono Giulietta è come dire che io sono innamorata di Romeo …
Comunque
è proprio molto bello: è alto, magro, con i capelli neri e gli occhi
verdi.
Cominciamo a parlare; sembra che il tempo
si sia fermato, le sagome dei ballerini sono sfocate, solo quelle di
Romeo e di mio cugino Tebaldo sono ben delineate.
Il
viso di Tebaldo sta diventando tinta unita con i capelli rossastri e
sembra che da un momento all’altro gli possa uscire del fumo dalle
orecchie.
Ho sempre detto che è troppo protettivo
nei miei confronti, non sono più una bambina!
****
Il
ballo è finito, mi affaccio al terrazzo per guardare le stelle e
pensare all’incontro più bello che io abbia mai fatto e “contemplo” il
nome di Romeo ad alta voce come se bastasse a riportarlo da me.
Improvvisamente
appare Romeo che ricomincia a corteggiarmi e mi chiede di sposarlo; io,
senza pensarci due volte, dico di sì.
****
Oggi
c’è un caldo impossibile, io e Romeo ci siamo appena sposati e usciamo
dalla chiesa mentre arriva Tebaldo e questo mi ricorda cosa succede da
questo punto in poi della storia: un disastro dopo l’altro … mio cugino
sfida mio marito ( è strano pensare di essere già sposati) quindi
intervengo prima che possano sfoderare le spade e, lasciando sbigottiti
tutti i presenti (me compresa), dico : << Fermi!
Cugino ricorda le parole del principe, se lo uccidessi verresti ucciso a
tua volta ed io tengo alla tua vita. Questo vale anche per voi,
messere, se volete uccidere mio cugino dovrete uccidere anche
me!>> Per essere più convincente faccio un incrocio tra occhi
dolci e sguardo di rimprovero, divento rossa per lo sforzo che faccio
per non scoppiare a ridere e mi accorgo che anche gli amici di Romeo
sono nella mia stessa condizione … sposo e cugino si guardano storto e
sorridendo tirano un sospiro << e va bene!>>
Non
ho mai visto un sincronismo così perfetto in tutta la mia vita; meglio
di un orologio svizzero ( li hanno già inventati gli orologi a
quest’epoca?)
Torno a casa soddisfatta del mio
operato ma, appena entro in camera, senza nemmeno salutare i miei
genitori mi ordinano di sposare il conte Paride.
E’
il momento della verità e dico: <<Veramente io ho già sposato
Romeo Montecchi …>> I miei genitori mi guardano male e prima che
possano ribattere dico : <<Pensateci padre, se è per una questione
di soldi i Montecchi sono ricchi quanto noi, mentre Paride è sommerso
dai debiti. Poi Romeo è dolce, sensibile e responsabile … E il nostro
matrimonio potrebbe mettere fine alla vostra discordia!>> I miei
genitori mi guardano e mi dicono che ho ragione e poi vanno a casa
Montecchi per parlare con i padroni di casa.
Io
rimango nella mia camera ad aspettare, divorata dall’ansia.
Dopo
circa un' ora i miei genitori tornano con Romeo che mi abbraccia e mi
dice: << Oh Giulietta, potremo fare il matrimonio ufficiale e
vivere assieme, fantastico, vero?!>> Mi guarda e capisce che mi ha
quasi soffocata con la forza del suo abbraccio e si scusa con
l’innocenza di un bambino.
Abbiamo appena
finito il matrimonio ufficiale e svengo; vengo svegliata da una voce
maschile che dice: <<Stai bene? Eri priva di sensi poco fa così ti
ho portata a casa mia … Comunque ciao! Io sono Riccardo Montenegro e
lui è il mio amico Marco.>> Sono distesa su un
grande divano e non faccio che notare che Riccardo è identico a Romeo;
poi Rom … Hem … Riccardo mi chiede : << Ti chiami Giulia, no?
Vorresti del tè?>> Io dico: << Sì, grazie ma come fai a
sapere … >> Lui mi porge una tazza di tè e dice :<<Il tuo
nome? E’ sull’etichetta del libro che avevi in mano.>> Io
sorseggio il tè e penso: “ Giulia … Giulietta … Montenegro … Montecchi …
Nomi che si somigliano, che siano collegati?!?” …
Giulia
Santacaterina 3C
1 commento:
bella storia, Giulia, sei molto fantasiosa (e spiritosa) il tuo testo è davvero simpatico e mi è piaciuto molto.
Ilaria
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