C’erano una volta due sorelle molto belle:
Cenerentola e Biancaneve. Dopo la morte del padre la matrigna le privò di tutti
i loro averi e le mise a fare le sguattere per lei e le sue due brutte figlie:
Ginevra e Genoveffa.
Un giorno andò a vivere con loro la sorella della matrigna
con i suoi due figli Hansel e Gretel. I due ragazzini si affezionarono subito a
Cenerentola e Biancaneve, ma la matrigna, invidiosa di quella amicizia e della
bellezza delle due fanciulle, decise di ucciderle. Venendo a sapere del folle
progetto della matrigna, Hansel e Gretel avvertirono Biancaneve e Cenerentola
che, una notte, aiutate dai due bambini, decisero di scappare.
Dopo aver
camminato a lungo, si trovarono di fronte a un immenso palazzo abitato da uno
strano nanetto che le ospitò. Sentendo la loro terribile storia il nano decise
di aiutarle, in cambio però di un bene prezioso: “Quando sarete diventati madri
dovrete donarmi i vostri primogeniti”. Biancaneve e Cenerentola accettarono a
malincuore e si incamminarono lungo il percorso che il nano aveva insegnato loro.
Intanto lui fece una magia per manovrare lo specchio della matrigna e quando
questa chiese allo specchi dove fossero le due ragazze, esso rispose: “In tutto
il reame davvero regina non c’è, una donna più bella di te. Le due principesse
per incanto e per fortuna, morte sono e non ti daranno più alcuna noia.”
Biancaneve e Cenerentola, intanto, avevano trovato ospitalità presso una
graziosa casetta abitata da una simpatica
signora anziana, una giovane donna e una simpatica bambina con il cappuccetto
rosso chiamata proprio Cappuccetto Rosso. Questa allegra famigliola portava
tutti i giorni le provviste al palazzo reale per conto del re, coltivavano dei
piccoli appezzamenti di terra. Biancaneve e Cenerentola aiutavano Cappuccetto
Rosso durante i vari viaggi.
Un giorno, finchè si trovavano a palazzo,
ricevettero un invito per il gran ballo previsto di lì a pochi giorni: i due
principi, figli del re, avrebbero sposato le due fanciulle che gli sarebbero
piaciute. Biancaneve e Cenerentola volevano andare, ma non avevano nulla da
indossare. In loro aiuto però vennero i sette nani che erano grandi amici di
Cappuccetto Rosso e di sua mamma. I nanetti abitavano in mezzo al bosco vicino
alle miniere: erano bravi minatori, ma anche abilissimi sarti. In pochissimo
tempo prepararono due bellissimi vestiti per Cenerentola e Biancaneve che così
potevano andare al ballo.
Erano talmente belle che i due principi ballarono
sempre con loro e se innamorarono subito. Le ragazze erano felici, ma a un
certo punto si accorsero che la matrigna era lì e le stava guardando con
interesse. Le ragazze scapparono via e per paura di non essere più al sicuro a
casa di Cappuccetto Rosso, accettarono l’ospitalità dei nani nella ben più
nascosta casetta. La matrigna però le rintracciò: in poco tempo, travestita da
venditrice ambulante, si presentò dai nani, ma questi non c’erano. Biancaneve e
Cenerentola non volevano comprare nulla, ma la vecchina le convinse ad
accettare in regalo due pettinini in argento da portare tra i capelli. Non
appena però la venditrice glieli fissò in testa, le due caddero a terra, come
morte.
Quando rincasarono, i sette nani si disperarono nel vedere l’accaduto.
Mentre piangevano, arrivarono i due principi che, aiutati da Cappuccetto Rosso,
stavano cercando quelle bellissime fanciulle. Appena la videro per terra, le
presero tra le breccia e si accorsero dello strano pettinino tra i capelli. Lo
sfilarono e … le ragazze si risvegliarono! I principi felici chiesero alle
fanciulle se lo volevano sposare e naturalmente loro accettarono entusiaste. Le
nozze furono celebrate il giorno seguente e nove mesi dopo nacquero tre
maschietti.
Quando Tremotino si presentò alle due principesse reclamando i
bambini, Biancaneve e Cenerentola si spaventarono e si disperarono così tanto
che il nano diede loro un’ultima opportunità: se entro tre giorni le fanciulle
non avessero indovinato il suo nome, lui si sarebbe preso i bambini mentre, se
avessero scoperto il suo nome, i bambini sarebbero stati salvati. Hansel e
Gretel, che nel frattempo si erano trasferiti al palazzo per volere delle due
spose, sentirono tutto e di nascosto e chiesero aiuto ai principi. Questi,
aiutati dai bambini, si misero disperatamente alla ricerca del
nome. Lo trovarono l’ultimo giorno, con il nano che ballava fuori dalle porte,
cantando il suo nome molto silenziosamente. I giovani corsero a riferire tutto
alle mogli: queste furono assai sorprese nel sapere che i mariti conoscessero
quanto accaduto, ma molto più grande fu la gioia e il solievo per l'aiuto
ricevuto.
Così quando il nano si presentò e si sentì chiamare con il suo vero
nome, Tremotino e il suo palazzo svanirono all'istante e da quel momento le due
coppie reali vissero per sempre felici e contenti.
E la matrigna? Beh... dopo aver rotto lo
specchio, vangò in giro per il mondo in cerca di fortuna ma si trovò a fare la
serva con le sue due figlie al palazzo del marchese di Carabas e del suo
buffissimo gatto dagli stavaganti stivali. Ma, questa, è un altra storia...
Alberto
Fogarollo
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