Caro diario,
mercoledì noi ragazzi del giornalino abbiamo
intervistato don Loris. Per me è stata un’esperienza completamente nuova.
All’inizio ero un po’ agitata: lui era
finito su un giornale noi eravamo dei ragazzini che si improvvisavano giornalisti.
Temevo di fare una brutta figura.
Avevamo preparato alcune domande e gliele
abbiamo poste. Lui si è dimostrato molto paziente e ha risposto a tutte le
domande, anche se probabilmente alcune non erano molto valide.
Oltre ad aver appreso di più su di lui e le
sue esperienze mi sono presa anche una piccola rivincita: tutti pensano che al
giornalino non facciamo niente, ma quando vedranno i testi relativi
all’intervista capiranno di aver sbagliato e da allora ci penseranno due volte
prima di ridire una cosa del genere.
Le due ore sono passate molto in fretta per
me, in parte perché era molto bravo a spiegarsi, in parte perché era bellissimo
vedere qualcuno che credeva tanto in quello che faceva.
Ammetto che all’inizio non credevo molto in
quello che facevo, ma appena l’ho incontrato e ho visto che tipo di persona era
ho subito cambiato idea. io non sono della parrocchia di San Tommaso, ma avrei
tanto voluto esserlo: in genere gli adulti, anche se giovani, non ti capiscono
ma lui invece ti ascoltava veramente e si vedeva che ti prendeva sul serio. E
stato molto bello incontrarlo perché mi ha fatto capire che basta credere tanto
in qualcosa, metterci il cuore, divertirsi e impegnarsi per dare vita a
qualcosa di bellissimo.
Scusa devo andare. Ci sentiamo presto,
baci
Beatrice Questori
Per me Don Loris è una persona gentile ed educata. Ci ha parlato di Assisi. Ci ha
detto tante cose belle su quel posto. Ha fatto la gita anche col campo scuola.
A me mi è sembrato una persona onesta, educato nei confronti degli altri. Ci ha
detto del concerto che aveva fatto. A sentire la gente che parlava bene del concerto che aveva fatto. Io non posso
commentare Assisi, perché non ci sono mai andato. Però, vedendo le foto e da come ha parlato Don Loris sembra un posto meraviglioso. Per me è stato un incontro molto bello.
Riccardo Brugiolo
Mercoledì scorso è venuto a farci visita
Don Loris, prete del quartiere di San Tommaso.
È un uomo abbastanza giovane, di statura
medio-alta con corti e ordinati capelli lisci e corvini.
Pensavo che avrebbe fatto il solito
discorso da prete: quello inutile, che i ragazzi non capiscono.
Devo dire invece che è stato molto
interessante. Ho capito molto bene come la pensa, credo che sia molto felice
del suo lavoro e, da quanto ha detto, non gli manca niente. Facendo un paragone
posso davvero capirlo a pieno. Don Loris (come tutti i Don) ha una vita piena
di impegni come può essere quella di un alunno che si deve destreggiare tra
scuola, compiti, attività sportive, aiuto a casa ecc.
Qualche volta invidio queste persone
perché, anche se dopo tanto tempo, sanno chi è la propria famiglia, il loro
posto, la loro casa.
Don Loris ha detto che per capire che il
Signore lo chiamava ci è voluto tanto tempo, e in un certo senso, se non avesse
fatto quel cammino ora non sarebbe prete.
Aveva appena cominciato a parlare raccontando della sua precedente vita.
Cominciò col dire che era felice, come lo sono io ora. Lavorava in una
gioielleria, come impiegato, aveva delle persone che lo amano come ora, ma ne
vedeva tante che potevano permettersi di tutto e non erano felici. Così
cominciò la sua vera vita quella che pensava di non volere alla mia età, invece…
Credo sia magnifico trovare il proprio
posto nella vita, soprattutto se si fa del bene come lui e come ogni altra
persona piena di buona volontà che aiuta le altre.
Non penso proprio di diventare suora un
giorno ma di certo ammiro tutte queste persone che hanno sentito un richiamo
speciale da Dio.
Don Loris mercoledì scorso ci ha raccontato
un sacco di cose ma quello che mi ha colpito di più in particolare è stato il
suo amore per le persone giovani.
Forse questo è dovuto anche alla sua
giovane età.
Per integrarsi in questa comunità e per far
comprendere ai ragazzi il messaggio della chiesa ha fatto una cosa
bellissima: un musical.
È stato un grande impegno ma tutti dicono
che ne è valsa la pena.
Credo che abbia fatto capire tutto il suo
amore, no? È come un bambino che da grande sogna di diventare calciatore e si
impegna al massimo per realizzare il suo sogno; va a tutti gli allenamenti,
gioca per sua spontanea volontà, ci mette impegno e passione. E questo è
proprio quello che ha fatto Don Loris attraverso il musical. Ha messo impegno e
passione, ha provato e riprovato, si è documentato.
Vorrei tanto essere anch’io così: una
persona davvero molto buona e comprensiva, che pensa poche volte o quasi mai
alle cose che non vanno, invece di pensare a quelle che vanno bene. Lo ammiro
davvero molto e spero che continui a fare del bene come sta facendo proprio in
questo momento.
Miriam Beccaro
Don Loris è il parroco della parrocchia di
san Tommaso, mercoledì l’abbiamo intervistato e
lui ci ha parlato della sua “carriera da
parroco”.
È una persona d’oro, e sempre disponibile
quando qualcuno ha bisogno di lui.
È nato a Thiene; lui ha cambiato molti
lavori prima di diventare un parroco, ma la giusta strada l’ha trovata un
sabato sera ad una messa, lui ci ha raccontato così: “un sabato sera mentre
passavo davanti alla chiesa del mio paese qualcosa mi ha detto di entrare;
quando sono entrato ho visto un crocifisso che sembrava mi guardasse ed è stato
proprio lì che ho capito che il mio destino era quello di diventare un parroco”.
Don Loris organizza i campi scuola per noi
ragazzi, ma ha anche organizzato un musical il cui titolo è “Il primo presepe di
San Francesco”.
Lui è una persona come poche ed è proprio
per questo che lo ammiro moltissimo: come da un libro aperto, da ogni sua parola puoi
trarre un insegnamento.
Bertoli Irene 1°A
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