Ecco la trama di un giallo… o dovremmo dire un che è un «nero»? A voi il commento
Era
una notte buia, ma più che buia era tempestosa, le onde si infrangevano sulla
scogliera vicino allo stabilimento balneare.
Roger
stava dormendo tranquillamente ignorando quel gran fenomeno della natura. Un
colpo di vento, però, aprì la finestra,
così
Roger si svegliò di colpo.
Andò in cucina e aprì il frigo, solo quando prese
una lattina mezza vuota si accorse che non aveva fatto la spesa.
Avrebbe
continuato a lamentarsi per la sua testa vuota se non fosse stato disturbato da
un urlo sovrumano, in quel momento la luce dei lampioni si spense, la
città era sotto il governo delle
tenebre, ma Roger non si perse d’ animo,
si mise la vestaglia e uscì con un ombrello scozzese. Raggiunse il faro della
città con una torcia accesa in mano,
entrò e, guardando la scalinata rimpianse i tempi della palestra all’ angolo
della strada. Poi cominciò a salire. Arrivato in cima alle scale si mise ad
osservare tutto per bene, notò subito il bullone svitato della grande luce che
ogni notte avvolgeva il mare, giunse davanti all’enorme finestra e lì…
Un
cadavere di donna era steso sul pavimento bagnato dal sangue, era stata
truccata. Secondo Roger era stata accecata con la luce del faro, che ora era
puntata dritta su di lei, e poi era
stata finita con una rete da pescatore, e come tocco finale una bella
coltellata in gola, ma non c’erano
impronte visibili. Chiamò la polizia,
quando furono sul posto i poliziotti provarono tale compassione per quella
ragazza che uno di loro, Mark, si mise a piangere, era troppo giovane per morire, il poliziotto notò subito quell’odore
di stalla, come di concime, tutti pensarono che non fosse importante, ma lui lo
segnò come indizio, poi vide delle impronte e capì da dove veniva la puzza di
stalla, qualcuno con un 43 di piede era entrato nel faro e aveva ucciso la
povera ragazza.
Il
giorno dopo ci fu l’autopsia e saltò fuori anche l’identità della ragazza: si
chiamava Denis, aveva solo sedici anni, studiava presso uno dei tre licei del
paese, il Bianchini. Queste informazioni erano state ottenute grazie all’annuncio
che era stato mandato in onda su canale otto, un noto proprietario di un
ristorante l’aveva riconosciuta, era una delle più brave cameriere del suo
ristorante, ma ultimamente era strana, quasi depressa. Il povero Roger, a cui la polizia aveva negato il permesso di
aiutarli nelle indagini pensava che l’uomo
che aveva ucciso Denis fosse il proprietario di una stalla. In quella piccola
città ce n’erano solo due: Ralph e Augusto,
entrambi scorbutici, così Roger andò alla polizia con la scusa di fare
una denuncia ma appena il poliziotto si
girò lui si infilò un camice e finse di essere il medico legale. Entrò nella
sala delle autopsie e fotocopiò le pagine con le informazioni su Denis, dopo di
che se ne andò giusto in tempo, stavano per arrivare i poliziotti.
Andò
al ristorante dove lavorava la ragazza, e parlò con il proprietario. Mentre si
gustava una buonissima insalata di uova, egli gli disse che Denis l’ultima
volta era stata accompagnata al lavoro
da un uomo che lui non aveva mai visto prima, che però non era
sceso dall’auto rossa, una Mercedes,
così il proprietario non ne aveva visto bene il volto.
Roger
si precipitò a casa dei due proprietari di stalle, ma solo uno aveva l’auto
rossa: si trattava di Augusto, che,
secondo alcune ricerche fatte da Roger, aveva un figlio che andava a scuola con
Denis. Un giorno però, il ragazzo era
rimasto vittima di un brutto scherzo, anzi a dire il vero di uno scambio di
persone.
Era
successo che Denis aveva voluto mandare i due bulli della scuola a fare uno
scherzo al secchione della classe: all’uscita dovevano tirargli un secchio di
farina in testa. Quel giorno, però, anche il figlio di Augusto usciva di scuola
alla stessa ora, e di profilo sembrava essere il secchione, così i bulli avevano
cominciato ad inseguirlo e lui a correre; ma, senza guardare avanti, il ragazzo non
si era accorto che a pochi passi da lui c’era un’autostrada. I bulli gli
tirarono il secchio di farina ma lui correndo all’indietro finì nel bel mezzo
dell’autostrada, be’ potete immaginare cosa sia successo: il povero ragazzo era morto.
Ma
poco dopo l’incidente, Augusto aveva scoperto che i bulli erano stati mandati
da Denis, e così la uccise – be’, questo lo pensava Roger, ma lo andò a
comunicare alla polizia che ideò un piano per catturare Augusto prima che
uccidesse anche i bulli…
Il
nostro commissario andò da Augusto fingendosi un contadino in cerca di alcune
uova, ma appena Augusto si girò egli lo ammanettò e lo portò in commissariato.
In
seguito Augusto confessò e fu condannato
a trent’anni di carcere. Quando gli puntarono la luce in faccia, il contadino
rivisse in un flash back il momento in cui accecò la ragazza con il faro e la
uccise, e in fondo fu felice che i poliziotti fossero arrivati a far luce su
quel macabro delitto.
Sara
Bettella, 1F
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