Ecco i vostri pezzi sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Li ho riuniti insieme così potete confrontarli meglio. Ne discutiamo oggi: che ve ne pare del vostro lavoro? Perché è importante ritornare su quello che si è scritto? Che cosa si può migliorare?
I diritti dei bambini e dei ragazzi, di Gaia Marcolongo, 1F
Il 20
novembre 1989 all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York, fu
proclamata la “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia” con cui si
dichiarò il diritto, per esempio, ad andare a scuola (art. 29), ad avere una
vita privata (art. 16) e molti altri. Questi diritti sono tutelati da delle associazioni
internazionali, ad esempio l’UNICEF e l’ONU.
In Italia
per fortuna questi diritti sono stati tutti attivati mentre in altri paesi in Asia,
Africa, America Latina non ancora. Anche in Italia alcuni diritti però qualche volta non
vengono rispettati, soprattutto dalle stesse persone che ci
stanno accanto. Per esempio a volte può capitare che un tuo compagno di classe
o tu stesso dica cose offensive su un compagno che fa parte di una minoranza o
che è di una religione diversa da quella che pratichi tu stesso: in questo caso
tu fai una discriminazione al tuo compagno. Tu però da amico verso questo
compagno dovresti prendere le sue difese ed aiutarlo in qualsiasi modo.
Quindi non bisogna mai fare discriminazioni su nessuno perché questo potrebbe in alcuni casi dimostrarsi
un atto di bullismo.
I diritti dell'infanzia, di Dominique Ricciardi, 1F
Il 20
novembre 1989, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, viene
presentata la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia che ci
assicura vari diritti come:
- Diritto al gioco
- Diritto ad avere una famiglia
- Diritto ad avere due genitori che ci vogliono bene
- Diritto ad andare a scuola e apprendere cose nuove
- Diritto al riposo a frequentare uno sport e al gioco
Il diritto
più importante è che un bambino quando
nasce deve avere un posto nel mondo
e, non ci sono preferenze tra un bambino
e l’altro: tutti sono uguali e hanno gli stessi diritti.
UN
BAMBINO NON DEVE FARE
Un bambino NON deve andare a lavorare se è minore di 18 anni e non deve essere
sfruttato o picchiato dai genitori.
L’associazione
che protegge questi diritti è l’UNICEF.
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