Coraline è il libro che narra la storia dell’omonima ragazzina. La bambina si
è appena trasferita nel suo nuovo appartamento con i genitori, che non hanno
mai tempo per giocare con lei che, annoiata, inizia ad esplorare la casa
contando tutte le porte e tutte le finestre. Durante la sua esplorazione,
Coraline si accorge che una delle numerose porte della casa si apre soltanto
con una chiave nera di metallo pesante, che è riuscita a sottrarre di nascosto
alla madre. Una volta aperta la misteriosa porta, la ragazzina si trova davanti
ad un alto muro di mattoni: la porta è murata.
Il giorno seguente la piccola
riprova ad aprire quella strana porta murata, ma ... il muro è scomparso!
Incuriosita da tutto ciò, la bambina si addentra al di là dell’uscio e si
ritrova nella sua cucina, o meglio in un luogo identico alla sua cucina, ma non
lo è, si trova infatti in un mondo
parallelo! Lì trova suo padre seduto su una sedia e sua madre che sta
preparando il pranzo. Molto strano, dato che Coraline sa che si trova in un
luogo che non è la sua cucina reale, e per di più, sa che i suoi genitori sono
nella casa reale al momento!
Alla
fine la piccina scopre che i suoi genitori (quelli veri) sono stati rapiti dall’“altra
madre”di Coraline (una perfida strega) per attirarla verso di lei e rubarle l’anima.
La povera Coraline, con il suo grande coraggio e con la sua grande forza,
riesce a ritornare sana e salva nel suo mondo assieme ai suoi genitori.
Il
titolo di questo libro, cioè Coraline, secondo me è solo in parte
appropriato, perché non racconta in poche parole quello che avverrà e quello
che sarà raccontato nel libro. Infatti io l’avrei intitolato:
La misteriosa porta di Coraline
Avrei
dato al libro questo titolo perché dà più informazioni al lettore su che cosa
avverrà nel corso della storia e, secondo me, è anche più avvincente e invoglia
di più le persone a leggerlo.
Per
me è importante dare rilievo alla porta, in quanto questa simboleggia il
passaggio da un luogo all’altro. In questo caso la porta misteriosa conduce la
protagonista dal mondo reale a quello parallelo, ed è proprio questo passaggio
il punto centrale del racconto.
Ma
non solo, l’aggettivo “misteriosa” evidenzia il genere del racconto, di natura
fantastica, incuriosendo e attraendo il lettore, spingendolo a leggere il libro
per scoprire che cosa succede oltre la
porta.
Giorgio
Vecchio, II A
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