Quando successe,, era un caldo
pomeriggio di sole e io stavo tentando di fare i compiti per il giorno
dopo. Appoggiai la testa sul tavolo
dicendo: “Non ci riesco. Adesso basta!” e chiusi gli occhi.
Quando li riaprii notai
che la mia penna era diversa: vicino al suo tappo e al suo termine erano
apparsi quattro filamenti, del tutto somiglianti a delle braccia e a delle
gambe. No non era possibile. Erano apparsi anche due puntini del tutto simili a
degli occhietti e una specie di boccuccia. Mi stropicciai gli occhi. No, non
stavo sognando, perché erano ancora lì.
Un nano secondo dopo la penna si
alzò e mi disse: “Beh? Che fai, ti arrendi così?”. Io, non sapendo cosa dire abbassai la testa, ancora traumatizzata
dallo stranissimo fatto.
Allora la penna disse: “ Non
sopporto di non fare niente!” e si mise a fare i compiti per me. Io, stupita,
la guardavo scrivere sul mio foglio, sicura di sé. Poi, una volta finiti i
compiti, mi guardò come per dire: “ Tutto qui?!”. Balbettai: “Gr… grazie!” e
lei ripose: “Grazie a te!”. Si coricò; gambe, braccia, occhi e bocca sparirono.
Tutto era tornato come prima.
Alessia Bacco 1B