venerdì 15 marzo 2013

Omicidio a porte chiuse

Il direttore di una nota tv, Eddy Docogaua, mi propose di incontrarlo, ma per parlare in privato siamo andati a casa del vice direttore della stessa tv, Alex Tedeschi.
Arrivati sul posto nessuno ci aprì, anche se abbiamo suonato insistentemente.
Il direttore, sapendo che il signor Tedeschi era giù di morale per l’interruzione forzata del programma, ha pensato a gesti inconsulti. Allora decisi di forzare la porta.
Quando siamo riusciti a entrare, trovammo il cadavere del signor Tedeschi. Chiamammo subito la polizia che giunta velocemente, ha effettuato i dovuti controlli: il caffè era avvelenato! Ora toccava a me trovare il colpevole.
Da subito mi vennero agli occhi delle macchie di caffè che erano sul pavimento, la sedia era stata spostata e quindi dissi tra me e me che c’era qualcuno con lui… ma allo stesso tempo mi domandai come avesse fatto questa persona ad uscire dalla porta se era chiusa dall’interno.
E soprattutto <chi poteva essere questa persona?>
L’ispettore Paolo Bianchi affermò: <Può essere che l’assassino sia tra noi o qui in casa.>
L’ispettore chiese a Tacagi di accertarsi se fosse stato vero che Eddy Docogaua stava male. Tacagi controllò e i dipendenti della tv precisarono che il direttore era da tre giorni che non si faceva vedere in quella sede. Inoltre uno dei dipendenti riteneva che stesse male per la serie cancellata, un’affermazione che mi è parsa strana, visto che la mia intervista sarebbe dovuto andare in onda nei giorni successivi. Infine, aggiunse che aveva visto il direttore alle 18.30 in farmacia ,quindi Docogaua aveva un alibi perfetto visto che il signor Alex era morto alla stessa ora e la farmacia era molto lontana dal luogo dell’omicidio.
Però come mai non lo aveva detto alla polizia?
Allora io chiamai in farmacia, la farmacista confermò tutto, mi riferì che il signor Eddy aveva ricevuto una telefonata da una donna di nome Anna.
Anna è il nome dell’assistente del signor Eddy.
In quel momento mi accorsi che c’erano due fette di torta tagliate e poi riunite. 
A quel punto basta… avevo capito il perche il signor Eddy si era precipitato in salotto, avevo capito cosa volesse fare.
Annusai una pianta e sentii odore di caffè.
Sentii odore di caffè anche in una tazzina in cui vi erano delle penne.
L’ispettore mi disse che aveva controllato tutta la casa senza trovare nessuno, mi appoggiai alla tenda della porta finestra e sentii che era umida, toccai la seconda tenda ed era bagnata: ma se la porta finestra era chiusa come ha fatto a essere bagnata? 
Quando arrivammo qui, il signor Eddy aveva la giacca bagnata, allora chiesi all’ispettore se si potesse passare da un balcone all’altro, mi rispose di no che erano separati da muri. Poi mi disse anche che siamo al ventesimo piano e se si fosse calato con una corda l’avrebbero notato i passanti. 
Intanto tutti gli indizi indicavano che c’era una seconda persona; sistemati gli oggetti, cioè la tazzina sopra il tavolo, la seconda fetta di torta su un altro piatto, si poteva facilmente intuire che aveva apparecchiato per due, quindi l’assassino ha fatto questo per far credere che Tedeschi fosse a casa da solo.
Ma c’era ancora qualcosa che non mi quadrava, l’ispettore mi chiese cosa. Risposi che ancora qualcosa mancava sul tavolo.
L’ispettore disse: <No, c’è tutto: 2 fette di torta, 2 tazzine e 2 piattini>, Tacagi ribadì <No, manca la 2ª forchetta!>
A quel punto l’ispettore ipotizzò:<L’avrà portata in cucina> 
<Ma se ha portato la forchetta in cucina avrebbe portato anche la tazzina>, asserì il signor Eddy e tirò fuori dalle tasca la forchetta. In quell'attimo confessò che il signor Alex gli aveva reso la vita un inferno e continuava a minacciarlo e così si recò a casa di Tedeschi per avvelenargli il caffè; dopodiché gli aveva detto che aveva un impegno e se n’era andato, consigliandogli di chiudere la porta.
Tacagi gli domandò:< Ma ha due testimoni: l’impiegato e la farmacista>
<No, si saranno sbagliati sull'orario>
<Come può spiegare quelle macchie sul pavimento? Non coincidono con la sedia e quindi è stato versato dell’altro caffè dopo che qualcuno aveva spostato la sedia>
Eddy rispose che la seconda macchia era opera sua, lo ha fatto per aggiungere un po’ di mistero.
Intervenni: <Io non sono d’accordo e la persona non è lontana da qui, bene ora vi dico tutto: allora la persona è qui ma è irraggiungibile>
<In che senso?> chiese Tagaci <Vuol dire che l’assassino è qui vicino e noi non l’abbiamo trovato?> 
<No, è possibile, non è qui dentro ma fuori. Lei, signor Eddy, sta difendendo il vero omicida, la sua segretaria che ha avvelenato il caffè del signor Alex e si è gettata dal balcone, ma prima ha chiamato lei, signor Eddy, per annunciargli che si sarebbe buttata dal balcone.
Ecco perché al nostro appuntamento lei era bagnato, era andato a prendere il corpo della sua segretaria. Lei, signor Eddy, ha fatto di tutto per addossarsi la colpa ma non è bastato, io ho capito tutto: voi due vi amavate, Anna non sopportava che il signor Alex la ricattasse e quindi ha preso la decisione più drastica "l’omicidio suicidio".> 



Michael Callegaro 3F

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