Il primo febbraio e l'8 marzo 2013 i ragazzi della scuola Manara Valgimigli della classe 2a hanno partecipato al progetto "Prevenzione Bullismo".
Li hanno seguiti la dott. Marta Boaretto e la professoressa Ketty Demo, insegnante di italiano.
All'inizio
del primo incontro i ragazzi
hanno raccontato cosa voleva dire
secondo loro "bullismo", successivamente hanno fatto un test nel quale
spiegavano la situazione nella classe e cosa volevano dire secondo
loro vari termini come: bullismo, cyber-bullismo, eccetera.
Dopo
di che hanno guardato dei video nei quali potevano vedere esempi del
cyber-bullismo.
Nel
secondo incontro i ragazzi insieme alla dott. Marta e la professoressa
Ketty Demo hanno guardato un paio di video e poi la dott. Marta ha
chiesto ai ragazzi di mettersi in cerchio, quindi ha chiesto a tre
ragazzi di camminare all'interno: noi abbiamo osservato che
i ragazzi camminavano seguendosi, nel senso che una persona camminava
e gli altri due ragazzi la seguivano.
Questo
ci ha fatto capire che nei nostri comportamenti tendiamo a
uniformarci agli altri.
Infine
la dott. Marta ha chiesto ai ragazzi di porsi una domanda: "Cosa
vi fa star male all'interno della vostra classe?”
e i ragazzi si sono posti la domanda reciprocamente e hanno scritto
le risposte su un foglio anonimamente.
Poi la la
professoressa ha letto le risposte dei ragazzi: la maggior parte dei
ragazzi hanno scritto che le cose che non vanno bene sono il
giudizio, i gruppi che si formano lasciando in disparte dei ragazzi,
la presa in giro...
In classe
abbiamo ragionato sul fatto che ci sono dei ragazzi che vengono
lasciati in disparte perché si formano dei gruppi, inoltre ci sono
dei ragazzi che intervengono troppo spesso non lasciando la parola a
chi parla meno.
La mia
riflessione su questo progetto è questa: le persone che si credono
bulle lo fanno solo perché vogliono dimostrare agli altri che sono i
più forti, i più belli ma non si rendono conto che il loro non è un
comportamento corretto, mentre i ragazzi o ragazze più timidi o
timide si dovrebbero fare avanti anche se la cosa che vogliono dire è
sbagliata perché sbagliando s'impara.
Ecco cosa
hanno fatto i ragazzi della 2a nel progetto Prevenzione Bullismo.
Alexandra
Cosa, 2A
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