venerdì 5 aprile 2013

Intervista alla scrittrice Livia Rocchi

                                                                                                

Noi alunni di 1B (della secondaria) abbiamo avuto la fortuna di partecipare a un laboratorio di scrittura creativa tenuto da una scrittrice “vera”, Livia Rocchi, che è stata così gentile da soddisfare le nostre curiosità come potrete leggere qui di seguito.

-Quando ha scoperto di avere la passione per la scrittura?
Non c’è stato un momento preciso. Di sicuro la passione per le storie ce l’ho da quando ero molto piccola; per esempio non mi facevo misurare la febbre se in cambio non mi raccontavano una fiaba. Quando ho imparato a leggermele da sola deve essere stato un gran sollievo per le nonne e la mamma. Avevo solo quattro anni, e da allora ho divorato una marea di libri. A scrivere ho iniziato molto più tardi, verso i trent’anni, per via di una scommessa.
-Ce la può raccontare?
Il mio migliore amico aveva scritto un romanzo molto bello. Più lo incoraggiavo a partecipare a concorsi, proporsi alle case editrici, più lui diceva: “No, non so, non mi va, vedremo, ci devo pensare…”  (è un tipo piuttosto timido). Per spronarlo gli ho detto: “Scommettiamo che se io mi metto a scrivere, vengo pubblicata prima di te?”. Lui ha risposto: “Ok, una pizza!”.
Sono andata in edicola e ho preso un po’ di riviste che pubblicavano racconti. Le ho lette con attenzione, poi ho scritto un paio di storie e le ho spedite alla redazione di quei giornali. Un giorno e mezzo dopo hanno risposto che avevano letto il mio lavoro, era piaciuto e l’avrebbero pubblicato. Ho pubblicato racconti su quel mensile per ben quattro anni. Il mio primo incarico come scrittrice! Ho anche vinto la scommessa, ma la pizza devo ancora mangiarla…
-E’ stato questo il momento o l’episodio che le ha fatto capire che quello che scriveva poteva interessare, piacere, divertire i lettori?
No, in quel caso ho capito solo che ho una grande, grandissima, immensa fortuna. Conosco tanti  scrittori, anche bravi, che hanno tentato per anni di farsi pubblicare prima di riuscirci.
L’interesse dei lettori l’ho captato scrivendo recensioni di libri e spettacoli in internet. Prendevo in giro i programmi di Maria de Filippi in un forum e un sacco di persona commentavano: “Scrivi ancora! Sei troppo divertente!!!” oppure: “Grazie! Mi  hai fatto ridere anche se oggi è una brutta giornata!”. Lì ho capito che volevo scrivere soprattutto cose divertenti, perché strappare una risata alla gente, magari in un momento difficile, scalda il cuore. E comunque, anche i temi difficili e importanti possono essere affrontati con un sorriso.
-Per fare la scrittrice è sufficiente avere talento o ci si deve preparare?
Ci si deve preparare tanto, tantissimo, tantissimissimissimo. Bisogna leggere, leggere, leggere. Io leggo circa 50-60 libri l’anno, e poi articoli, saggi… Devi documentarti molto bene su quello che vuoi scrivere, altrimenti rischi di fare delle gran brutte figure dicendo stupidaggini. Devi anche conoscere il mondo in cui ti muovi, l’editoria, altrimenti rischi di proporre storie che sono già state scritte o che non interessano più. Devi sapere cosa pubblicano all’estero perché altri Paesi sono più “avanti” di noi, affrontano tematiche di cui in Italia ancora non si parla molto, danno più spazio e più importanza a libri per ragazzi che siano creativi, innovativi. In Italia invece si tende a puntare su successi consolidati o mode (tipo Geronimo Stilton, le saghe sui vampiri). Oppure sui classici: le favole, ma anche libri come Piccole Donne… Va benissimo, sono capolavori immortali che ancora oggi hanno qualcosa da dirci. Però i ragazzi di oggi hanno bisogno di sentire anche storie diverse da quella di una fanciulla bella-brava-buona che deve trovare marito. Non credete?
-Quali consigli si sente di dare a un ragazzo/a che da grande vorrebbe diventare uno scrittore?
Leggere tantissimo, e non solo romanzi. La curiosità è un’ottima risorsa. Imparate tutto quello che riuscite a imparare: storia, geografia, canto, danza, lotta libera, lavoro a maglia, come allevare pesci d’acqua dolce, come ci si sente quando vi dicono: “Bravo”, o se vi dicono: “Incapace”, o quando vi dicono “Ti voglio bene”… Non si sa mai cosa darà l’ispirazione per una storia, cosa vi servirà sapere. Leggete anche i giornali: lo scrittore deve parlare del mondo che lo circonda e del tempo in cui vive, altrimenti chi lo leggerà? I marziani?
-Quali libri ci consiglia di leggere o meglio quali sono i libri che i ragazzi della nostra età dovrebbero assolutamente leggere?
L’elenco sarebbe lunghissimo. Per ora, visto il corso che abbiamo fatto insieme, vi segnalo solo qualche fantasy:  La storia infinita di Michael Ende, la saga di Harry Potter, L’ultimo elfo di Silvana De Mari (ma anche molti altri sui libri). Poi alcuni dei miei autori preferiti (nei miei libri ci sono molti omaggi a loro): Italo Calvino, Mark Twain, Charles Dickens, Roald Dahl… Mi fermo qui, però se vi va (e se avete il permesso di usare internet), seguite il blog dedicato alla serie di libri che sto scrivendo:  http://thetalentangels.com/ . Lì, ogni tanto, do consigli di lettura. Mi piacerebbe farla diventare una rubrica fissa, “Il libro del mese” o qualcosa del genere. Nei commenti potreste lasciarmi un vostro parere sui romanzi che consiglierò di volta in volta, così potremmo ancora parlarne insieme. Mi farebbe molto piacere!
-Secondo lei, i ragazzi che a scuola non prendono voti alti nei temi possono diventare scrittori?
Sì, se hanno la passione per la scrittura. Forse i brutti voti dipendono anche dal fatto che nei temi dovete affrontare argomenti che non sono tra i vostri preferiti. O che il tema scolastico richiede una stile ben preciso che magari non è “la vostra vera voce”. Però bisogna impegnarsi tanto. Leggete più che potete e vedrete che anche i voti nei temi miglioreranno un po’. Studiate bene gli argomenti che dovete trattare nei temi perché si può scrivere bene solo quando si hanno le idee chiare. Imparate parole nuove ogni volta che potete, sono una ricchezza, rendono quello che scrivete più preciso, vario e interessante. Esercitatevi. E poi la cosa più difficile: non prendetevela per i brutti voti o le critiche. Ci saranno sempre, le fanno anche agli scrittori professionisti. Ma sono uno strumento per capire dove si sbaglia, e quindi migliorare.
 -Quando deve scrivere un nuovo libro, come si organizza, quali operazioni compie?
Mi documento sull’argomento che ho scelto leggendo libri, articoli di giornale, o facendo ricerche in internet. Poi preparo le schede con le caratteristiche dei personaggi. Faccio uno schema della storia che ho in mente. Cerco di decidere lo stile in base al pubblico a cui mi rivolgerò perché scrivere per i più giovani è molto complesso. Un conto è rivolgersi a bimbi di quattro o sei anni, un conto a quelli di otto, un altro a ragazzini di dieci, dodici, sedici...
-Quanto ci mette a scrivere un libro?
Dipende. Per i romanzi della serie Talent Angels quattro o cinque mesi, in media, però parto avvantaggiata perché ho già le schede dei personaggi e tutto il materiale “geografico” sulle città dove si svolge la storia.  Ci sono libri che richiedono molto più tempo. C’è un romanzo a cui sto lavorando da sei anni e non è nemmeno a metà.
-Quali sentimenti vive mentre scrive un libro? Le è mai capitato di sentirsi scoraggiata o a disagio?
Mentre scrivo no, di solito sono entusiasta di “vivere la storia”. Anche se ci sono ostacoli e difficoltà non mi butto giù, superarli è stimolante e dà grandi soddisfazioni. Anzi, spesso è proprio dagli imprevisti che arrivano le idee migliori. Il brutto di solito arriva quando ti rileggi e pensi: “Oh… mamma… che schifezza!”. Ma poi si riscrive, si taglia, si modifica, si aggiunge… si lavora molto sul testo iniziale per renderlo buono.
- Come si intitola il primo libro che ha scritto e di che cosa parla?
Il primissimo era un giallo: un poliziotto sventava un terribile attentato grazie a strani messaggi che gli lasciava la sua fidanzata (morta) tramite un computer. Un racconto scritto malissimo, ingenuo, bruttissimo… ma all’inizio va così: si fanno i primi tentativi e rileggendoli dopo anni di esperienza si muore dal ridere vedendo quanto erano terribili.
Il primo romanzo pubblicato invece si intitola “Il mondo ai tuoi piedi”, della serie Talent Angels. Parla di cinque ragazze provenienti da tutto il mondo che partecipano al talent show più importante di tutti i tempi.  Lo spettacolo rischia di essere cancellato a causa di strani incidenti, ma loro indagano e riescono a salvarlo. Nel frattempo scoprono anche cose più importanti: l’amicizia, il confronto con culture e mentalità diverse, l’importanza di usare il cervello… Questo romanzo è il primo di una serie in cui si parlerà di tante cose. Il mondo dello spettacolo fa da sfondo, e ci si interrogherà anche su cosa ci sia dietro i riflettori e la fama. È tutto bello, positivo, desiderabile? O il successo facile nasconde qualcosa di inquietante?
-A quale libro sta lavorando in questo periodo?
“Ladri di stelle”, il terzo episodio di Talent Angels. Per ora la trama è ultra segretissima… Sto anche sviluppando un albo illustrato per bambini piccoli (una micia vanitosa e un micio turbolento che uniscono le forze per salvarsi dall’ira dei padroni) e a una storia per bambini contro il conformismo (una squadra di calcio formata da mostri, alieni, dinosauri, fantasmi e altre bizzarre creature contro una squadra di calcio “normale” composta da ragazzi bravi-belli-forti, ma tutti disperatamente uguali. Secondo voi chi vincerà?)
-Tenere laboratori di scrittura creativa nelle scuole è stata una richiesta del suo editore o è comunque un’attività che la appassiona?
Vado ogni volta che posso nelle scuole a fare laboratori, letture animate, incontri con gli studenti. Mi piace tantissimo, imparo qualcosa ogni volta che vi incontro. E poi scrivo per voi, quindi mi piace conoscervi, sentire cosa leggete, guardate in TV, come passate il tempo, quali argomenti vi interessano, quali vi “stufano”… Se non avessi queste occasioni per conoscere i miei lettori rischierei di scrivere un romanzo che piace solo a me e a mia nonna. Per non correre questo rischio, con il mio editore avevamo in mente una cosa. Attenzione, è una notizia IN ESCLUSIVA  per il vostro giornalino!!! Nei prossimi mesi, sul blog dedicato alle Talent Angels, usciranno delle interviste AI LETTORI. Sì, abbiamo pensato di invertire i ruoli. Se tra voi ci sono volontari… seguite il blog, ci sarà un post per chi vorrà candidarsi all’intervista.
-Che cosa le piacerebbe che imparassimo dall’esperienza del laboratorio?
Ad amare i libri. A leggerli con più consapevolezza. Spero che adesso sappiate riconoscere un autore che vi dice le cose invece di mostrarvele, che vi concentriate sul messaggio più profondo che un libro vuole trasmettere. Un libro si può gustare con calma, in modo sempre più profondo, si può rileggere e scoprire cose nuove che erano sfuggite la prima volta... Insomma, vorrei che i libri diventassero vostri amici, degli amici da non mollare mai, magari anche da “inventare”, come lo sono per me.
Noi la ringraziamo per averci seguito con pazienza e dedizione durante il laboratorio di scrittura creativa e per averci dedicato il suo tempo per questa intervista. Le auguriamo molto successo.
Con affetto, la classe 1b
Grazie a voi e a tutte le vostre insegnanti! Per me è stato un piacere e spero che ci rivedremo.

3 commenti:

Unknown ha detto...

ragazzi questa intervista è stata bellissima e vi dico che siete stati bravissimi a riassumerla ... anche io volevo esserci !!!
Anita 1°D

Unknown ha detto...

anche io vorrei esserci stata... anche i ragazzi si 1°C hanno partecipato al laboratorio di scrittura creativa ed a me è piaciuto molto e ci ha seguito Sara Saurin

Sofia 1°C

Livia Rocchi ha detto...

Ciao, l'autrice ci ha preso gusto a farsi intervistare, quindi se avete altre domande sono qui :)

A proposito: stiamo ancora impaginando i vostri racconti perché Sara Saorin e io ci siamo dovute dedicare completamente alla fiera di Bologna (una delle più importanti al mondo per quanto riguarda la letteratura per ragazzi).
Due dei vostri fantasy sono già pronti, a due mancano solo le illustrazioni e gli altri saranno completati al più presto.
Intanto: complimenti sia per i risultati ottenuti con il laboratorio, sia per il blog.

Livia