mercoledì 9 maggio 2012

I misteri del sottosuolo


Domenica 9 ottobre 2011 sono andata in grotta, con il Gruppo Speleologico di Padova e il CAI (Club Alpino Italiano): un’uscita meravigliosa, sicuramente da rifare.
La grotta si chiama il “Buso della Rana”, una delle più importanti grotte italiane, che si trova nel comune di Malo a Vicenza, lunga 28 km.

Siamo partiti la mattina presto verso le 6.20 e abbiamo fatto due orette di pullman. Arrivati all’ingresso della grotta abbiamo indossato i vestiti adatti e l’imbraco. Era tutto buio, non si vedeva niente, ma noi avevamo le lucette attaccate al casco e gli stivali alti perché più avanti c’era molta acqua, ma sinceramente non vedevo niente, non vedevo nemmeno molta acqua, sentivo solo che la roccia ai lati era bagnata.

Andando avanti per un po’ io e il mio gruppo siamo arrivati al sifone, un passaggio lungo e stretto, dove si passava a malapena. Gli istruttori ci dissero di passare di là, ma io e le mie amiche pensando che scherzassero ci mettemmo a ridere… invece no, tutti in fila e a turno si passava oltre, scivolando come dei serpenti. Quando è arrivato il mio turno ho pensato “oddio! io devo passare per di là! ho paura!…”, poi mi sono fatta coraggio e sono passata, era strettissimo e da un lato c’era l’acqua alta. Ma se devo dirla tutta è stato bellissimo, non l’avevo mai fatto e ho scoperto che, a parte la paura, è fantastico!

Più avanti, poi, siamo arrivati a una specie di canale pieno d’acqua e siccome non era possibile attraversarlo, ci siamo serviti di una via ferrata preparata apposta per l’attraversamento: piano piano siamo passati attaccandoci con i moschettoni al cavo. Camminando ancora, abbiamo evitato dei pozzi, e verso le 12.30 ci siamo fermati per pranzare. Ad un certo punto gli istruttori ci hanno detto di spegnere le luci per la “prova del buio”. C’era un’atmosfera fantastica, si sentiva solo l’aria e forse qualche goccia d’acqua che cadeva, io pensavo che era bellissimo e avrei voluto che quel giorno non finisse mai.
Accese di nuovo le luci, ci siamo rimessi in cammino arrivando a delle pozze d’acqua che si chiamano Marmitte. Qui l’acqua non era tanto alta, superava appena le ginocchia, ma ad un certo punto l’acqua arrivò ai fianchi, io e le mie amiche iniziammo a schizzarci, e presa dall’euforia caddi completamente dentro l’acqua: era gelida, non riuscii più a toccare a terra e iniziai a nuotare, fino a quando non riuscii a rialzarmi! È stato semplicemente magnifico!... continuammo e arrivammo allo scivolo di fango, dove uno alla volta scivolammo giù… ah ah stupendo, non ho altre parole per esprimermi!

Arrivammo alla fine passando di nuovo per il sifone, uscimmo, ci cambiammo e mangiammo qualcosa tutti insieme e poi tornammo a casa! La giornata era finita ma tutti eravamo contenti ed euforici. Durante questa visita alla grotta ho provato tante emozioni forti, e son contenta di aver provato qualcosa di nuovo, qualcosa che non avrei mai pensato di provare. È stato semplicemente bellissimo !

Giulia Trovò 2ªB

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