martedì 15 maggio 2012

L’incontro con Silvana De Mari

Martedì 8 maggio, la famosa scrittrice Silvana De Mari ha incontrato le classi 2ª E, 2ª G e 2ª D per parlare del suo libro Il gatto dagli occhi d’oro e degli argomenti legati al romanzo.  Ci siamo ritrovati nell’aula multimediale della nostra scuola.
All’inizio c’era un po’ di rumore ma, successivamente, ci siamo calmati; allora
la rinomata scrittrice prese il microfono e ci parlò di come è fatto un cervello. Esso è composto da due parti, una razionale e una irrazionale.
Ci parlò poi della sua vita, raccontando della sua professione di medico e della sua scelta di curare popoli sofferenti. Soprattutto, ci parlò dell’Etiopia e dell’infibulazione (tortura tradizionale sulle bambine). Successivamente ci fece riflettere sull’attaccamento a papà e mamma e sull’importanza del raccontare le favole ai bambini. Spiegò inoltre che quasi tutte le favole tradizionali hanno come protagonista una donna torturata, o moralmente o fisicamente.

Ad esempio in Cenerentola (favola tradizionale cinese), la protagonista aveva i piedi più piccoli del paese, cosa importante per una ragazza cinese. In effetti, in questo paese accadeva che le donne adulte rompevano con una pietra cinque ossa del piede delle bambine piccole e poi inserivano le unghie all’interno del piede, arrotolandolo, in modo che da adulte potessero avere un piede piccolo. Se una donna superava gli otto centimetri di lunghezza del piede, infatti, non poteva sposarsi. All’inizio questa tecnica veniva usata come difesa, perché le popolazioni nomadi che attaccavano i villaggi sequestravano sono le donne che potevano affrontare un lungo viaggio a piedi, cosa che, avendo il piede “arrotolato su se stesso” sarebbe stata difficile e dolorosa.

Biancaneve, invece, è una povera ragazza perseguitata da una strega cattiva gelosa di lei e Bella di La Bella e la bestia, viene venduta a una bestia da suo padre.
L’autrice spiegò poi cosa sono i libri fantasy e le fiabe e il loro profondo significato, prendendo come esempi libri da tutti conosciuti e riflettendo sulle loro metafore. Parlò inoltre di cosa le piace e di cosa, invece, la impressiona (torture e campi di concentramento).

Dopo aver presentato il libro in tutti i suoi aspetti, la dottoressa soddisfece le nostre curiosità rispondendo alle nostre domande. Inizialmente nessuno aveva il coraggio di rompere il ghiaccio. Poi la scrittrice promise una fetta di torta a tutti coloro che avessero fatto una domanda intelligente e così le mani alzate si moltiplicarono pian piano.

Ecco alcune domande e risposte in sintesi che abbiamo potuto ascoltare.
“Come mai ha parlato della razza Basset Hound?”
“Perché a casa mia ho una bellissima cagnolina basset hound di nome Favola”.
“Perché ha voluto parlare dell’infibulazione e dell’Etiopia?”
“Perché io ho lavorato molto in Etiopia come dottoressa e mi è capitato di dover curare bambine che hanno subito l’infibulazione e mi ha molto colpito”
“Perché ha voluto introdurre il Signore degli anelli?”
“Perché tempo fa, quando il libro era appena uscito e io ero ammalata, mia sorella me lo ha portato e da lì ho iniziato a leggerlo e mi ha appassionato”.
E altre domande per esempio sul perché della scelta del gatto nero eccetera.
Questa esperienza mi ha aiutato molto nel comprendere a  fondo il mondo fantasy e vorrei   che si ripresentasse in futuro… La scrittrice ha superato le mie aspettative e mi è  sembrata molto simpatica! Ha toccato tutti gli argomenti del libro e li ha approfonditi con simpatia e ironia. La trovo una eroina, come tutte le eroine delle sue avventure preferite, una super donna che aiuta le altre persone e fa sognare il popolo con i suoi romanzi.

Giorgia Urbani 2ª E

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